Mercoledì 24 Aprile 2024

Giovani Neet, donne inattive e disoccupati diventano imprenditori

Giovani Neet, donne inattive e disoccupati diventano imprenditori

Giovani Neet, donne inattive e disoccupati diventano imprenditori

YES I START UP è un modello di successo per l’accompagnamento e la formazione di aspiranti imprenditori, attuato in microcredito. Si tratta di un modello virtuoso che accompagna e aiuta i giovani Neet (giovani che non lavorano, non studiano e non si formano), le donne inattive e i disoccupati di lunga durata a realizzare il sogno di diventare imprenditori, favorendo l’accesso ai finanziamenti del fondo Selfiemployment gestito da Invitalia. Sperimentato per i Neet nel triennio 2018-2020 nell’ambito di Garanzia Giovani è stato rilanciato nel 2021 ed esteso anche alle donne inattive e ai disoccupati di lunga durata grazie alle risorse aggiuntive del PON SPAO. Dalla metà del 2018 a oggi quasi 3.500 tra Neet, donne e disoccupati si sono messi in gioco e hanno scommesso sulle loro idee di impresa partecipando ai percorsi di accompagnamento e formazione del progetto Yes I start Up tuttora in corso.

Si tratta di corsi gratuiti della durata di 80 ore organizzati in piccole aule e svolti nell’arco di 35 giorni che permettono a ciascun partecipante di elaborare il proprio piano di impresa, personalizzato e rispondente ai requisiti previsti per l’accesso al finanziamento del Fondo Selfiemployment. Si tratta di un finanziamento a tasso zero e senza garanzie reali sino a 50.000 euro gestito da Invitalia.

Il modello Yes I start Up prevede l’attuazione attraverso una rete partenariale pubblico privato che l’Ente nazionale microcredito ha creato con una platea di soggetti attuatori presenti su tutto il territorio italiano e che consente una vera e propria azione di prossimit.

L’azione formativa e di accompagnamento affidata ai docenti selezionati è basata su un programma standardizzato studiato con Invitalia e ciascun docente prima di avviare la formazione a viene a sua volta formato in modo che il programma possa essere erogato per massimizzare le chance di accesso ai finanziamenti da parte dei destinatari.

Yes I start up è l’unico progetto pubblico gestito in modalità totalmente on line attraverso una piattaforma messa a disposizione di tutti i partner della rete, che consente di svolgere sia le attività gestionali sia l’attività formativa. Il progetto Yes I start up, con la prima edizione sperimentale dedicata ai soli Neet, attuata nel triennio 2018-2020, ha interessato a livello nazionale oltre 1.700 giovani: di questi, nonostante ci si trovasse nel pieno della crisi Covid 19, oltre il 60% ha presentato una richiesta di contributo e circa il 40% è stato finanziato. Parliamo di un target particolarmente difficile da intercettare, pur avendo l’Italia il record UE pari al 25,1% della popolazione 15-34 anni, circa 3 milioni di giovani. Sulla base del successo ottenuto il progetto è stato rinnovato per il biennio 2021-2022 con l’ampliamento della platea alle donne inattive e ai disoccupati di lunga durata.

Il modello concepito come azione di sistema nazionale è stato replicato già a partire dal 2019 dalla Regione Calabria con le proprie risorse di Garanzia giovani. Al 31 dicembre 2020 il progetto nazionale e quello della Regione Calabria avevano interessato circa 2.700 Neet (1700 a livello nazionale e circa mille per la sola Regione Calabria) con un totale di circa 1.500 domande di contributo presentate e circa 750 imprese finanziate sia con il Fondo Selfiemployment che con Resto al Sud. Il ritorno in termini di investimento è stato di oltre 31 milioni di euro. Si tratta di uno dei tanti strumenti che dobbiamo mettere in campo per aumentare il tasso di occupazione e ridurre la percentuale degli inattivi. L’autoimpiego è una scelta che attrae i giovani che però devono essere attrezzati e non lasciati soli in questa scelta.

L’entusiasmo e le competenze specifiche richiedono skills trasversali sulla comunicazione, marketing, budget, Ict, credito e fiscalità, per citare alcune materie. Non basta il credito o il prestito a fondo perduto, servono competenze adeguate, soprattutto per evitare di accrescere un’altra platea, sulla quale l’Italia anche qui primeggia, quella degli scoraggiati. Le politiche attive non devono "intrattenere" le persone, ma prepararle e attivarle, per renderle occupabili e in grado di gestire i cambiamenti dei mercati.

* Direzione del progetto

** Coordinatore scientifico del progetto

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro