"Formazione e lavoro per gli ucraini e i profughi"

Alessandro Ramazza, presidente dell’Associazione

Alessandro Ramazza, presidente dell’Associazione

IL NUMERO DI UCRAINI che lasciano il proprio Paese, attaccato dalla Russia, continua a salire e in Italia le stime vanno ora oltre gli 800mila arrivi previsti. Istituzioni e operatori del terzo settore proseguono nella costruzione di percorsi che favoriscano l’ingresso e l’accoglienza. Anche le Agenzie per il lavoro si sono attivate per fare la propria parte, con iniziative su più fronti.

Come Assolavoro, l’Associazione che rappresenta le Agenzie per il lavoro in Italia, quali azioni avete messo in atto?

"Abbiamo verificato immediatamente qual è la platea dei lavoratori occupati in Italia attraverso le nostre Agenzie per avere contezza della situazione interna e prevedere delle iniziative immediate di sostegno – spiega Alessandro Ramazza (in alto, a sinistra) presidente dell’Associazione –. Si tratta di circa 4mila persone, su una platea molto ampia di stranieri".

Che cosa intendete mettere in campo per loro?

"Si tratta di persone che hanno tutte la famiglia o parte della famiglia ancora in Ucraina. Per dare un segnale concreto abbiamo chiesto ai sindacati di categoria, Nidil Cgil, Felsa Cisl, UilTemp di prevedere un sostegno economico, nell’ordine di mille euro, attraverso la bilateralità del settore (tutta finanziata con risorse private, naturalmente). Attendiamo un loro segnale in questa direzione. Intanto abbiamo avviato altri percorsi".

Quali?

"Abbiamo manifestato all’Ambasciatore ucraino in Italia piena disponibilità a favorire concretamente le attività di sostegno e supporto sia per Ucraini già in Italia sia per quanti arriveranno. Abbiamo dato vita a un apposito tavolo europeo in seno alla Confederazione europea delle Agenzie per il lavoro, la Wec, per far sì che le Agenzie si muovano in maniera coordinata in tutto il vecchio Continente".

E con il Ministero del Lavoro, ci sono stati contatti?

"Con il Ministero del Lavoro c’è un canale aperto, abbiamo segnalato la disponibilità e il pieno sostegno operativo per facilitare accoglienza, con servizi che mirano al lavoro. Oltre ai servizi di prima accoglienza, infatti, l’inclusione non può che passare attraverso una occupazione".

Le Agenzie sono pronte in questa direzione?

"Assieme con tutti i colleghi delle Agenzie per il lavoro di Assolavoro abbiamo condiviso questa necessità e abbiamo avviato iniziative interne alle singole Agenzie per favorire l’accoglienza con i servizi finalizzati al lavoro. Le prime attività consisteranno nel colloquio specialistico con il bilancio delle competenze, la mappa dell’offerta di servizi e delle opportunità di lavoro, l’assessment con individuazione delle esigenze formative".

Non è mai facile collocare chi viene da un altro Paese.

"Per le Agenzie questo è una missione esplicata quotidianamente. I lavoratori stranieri occupati tramite Agenzie per il lavoro in Italia, infatti, sono mediamente oltre 132mila, uno su quattro. Contiamo di poter formare almeno 50mila persone che vengono dall’Ucraina; in un anno con le nostre strutture formiamo oltre 300mila persone, almeno un terzo delle quali poi accede a un vero contratto di lavoro. Tutti i servizi offerti dalle Agenzie per il lavoro sono gratuiti".

Per quali figure professionali?

"Ci attendiamo l’arrivo di donne e uomini che potranno essere impiegati nel settore ampio dei servizi, ma anche tanti che possiedono specializzazioni tecniche ed elevata formazione per le quali vi è carenza in questo momento in Italia".

 

 

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