Venerdì 19 Aprile 2024

Dimissioni volontarie anziché licenziamenti dopo la pandemia

Dimissioni volontarie anziché licenziamenti dopo la pandemia

Dimissioni volontarie anziché licenziamenti dopo la pandemia

di Francesco

Rotondi*

SIAMO tornati alla normalità ma non si è verificata l’ondata di licenziamenti che si poteva ipotizzare all’indomani del blocco dei licenziamenti, al contrario stiamo vivendo un fenomeno inatteso e contrario, quello dell’esplosione delle dimissioni volontarie. Dopo due anni di pandemia caratterizzati da blocchi dei licenziamenti, ammortizzatori generalizzati oggi possiamo dire di essere tornati alle regole generali in materia di licenziamento, eppure non si è verificata alcuna ondata anomala di licenziamenti. Le ragioni che hanno smentito le cassandre della débacle del lavoro post pandemia sono molte. Quella più coerente, molto probabilmente, è legata ad una sorta di un timing vincente fra la fine delle misure emergenziali e la capacità dell’impresa italiana di agganciare la ripresa. Il timore per il prossimo futuro allo stato è un altro, ossia quello degli effetti indiretti del conflitto in Ucraina che unito alla spinta inflazionistica potrebbe determinare delle crisi occupazionali che la legislazione emergenziale ha evitato.

In questo quadro occorre tornare a gestire gli eventuali esuberi alla luce delle norme che hanno caratterizzato la gestione del fenomeno negli ultimi decenni. Sotto questo profilo l’unica vera novità riguarda le disposizioni introdotte dalla Finanziaria 2022 sulle chiusure delle imprese, meglio note come norme sulle delocalizzazioni. Tale ultimo complesso normativo, peraltro, presenta evidenti criticità che in questa sede non è il caso di trattare.

A fronte di quanto sopra, però, si sta imponendo all’attenzione il fenomeno per certi versi inatteso, differente ed opposto rispetto ai licenziamenti. Si sta verificando, infatti, un aumento esponenziale delle dimissioni volontarie rispetto alla gestione del quale il legislatore è del tutto estraneo.

Tale fenomeno è figlio della pandemia, anche se forse già latente che, come già anticipato, non ha generato tanto e solo esuberi quanto piuttosto ha determinato una nuova consapevolezza del lavoratore, soprattutto giovani, in cui i bisogni individuali prevalgono su logiche economiche. Di conseguenza la nuova frontiera della gestione delle risorse umane non è solo come affrontare l’esubero ma anche come trattenere le risorse. Un mix rivoluzionario.

*Founder LabLaw

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