Martedì 15 Ottobre 2024

Deloitte prevede 4.500 assunzioni nel prossimo anno

DAL 2019 il numero di dipendenti di Deloitte Italia è raddoppiato, passando dai 6 mila ai 12 mila addetti operativi in 24 sedi. Il trend positivo sui nuovi ingressi proseguirà anche nel prossimo anno fiscale, durante il quale Deloitte prevede di assumere circa 4.500 persone. Diverse le figure professionali richieste che vengono costantemente aggiornate ed è per questo motivo che gli interessati possono controllare la sezione "carriere" del sito deloitte.com. Inoltre gli interessati possono inviare i propri curriculum vitae a: www2.deloitte.comititcareersjoin-deloitte.html?icid=top_join-deloitte. Tra le iniziative dell’ultimo anno che più hanno distinto il network di Deloitte in Italia c’è il lancio di Deloitte Climate&Sustainability, la nuova società del network Deloitte interamente dedicata ai temi legati alla sostenibilità. Nell’ultimo anno fiscale Deloitte Italia ha annunciato la sua partnership quadriennale con la Fondazione Milano Cortina 2026 per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026. Continuano gli investimenti di Deloitte nel Sud Italia: a Bari sono previste oltre 450 nuove assunzioni per il Next Hub, il progetto rivolto a talenti, laureate e laureati, diplomate e diplomati, che abbiano voglia di contribuire alla trasformazione digitale del nostro Paese. A Napoli prosegue l’impegno in collaborazione con l’Università Federico II con la Digita Academy e Operazione Talenti.

Di recente Fabio Pompei (nella foto) è stato confermato amministratore delegato di Deloitte Italia, Grecia e Malta. Ceo del network dal 2019, Pompei guiderà Deloitte per altri 4 anni. In merito alla situazione congiunturale che sta caratterizzando l’economia italiana Pompei ha detto: "Non solo le grandi aziende, ma anche tutte le piccole e medie imprese devono far leva su un piano strategico orientato verso la transizione ecologica, nell’ottica di facilitare la crescita e favorire il rilancio dell’economia. Le imprese sono percepite come direttamente responsabili dell’impatto ecologico complessivo delle attività produttive, ma invertire il trend è possibile come dimostrano i dati comunicati in queste ore da Eurostat, dove risulta che nel primo trimestre del 2023 in Europa le emissioni di gas serra sono diminuite quasi del 3% rispetto allo stesso periodo del 2022 e soprattutto senza frenare l’economia, visto che nel primo trimestre del 2023 il Pil dell’Ue è aumentato dell’1,2% rispetto a un anno prima".

Quali sono i fattori sui quali le aziende italiane basano la propria crescita?

"Dal nostro Osservatorio, dove quotidianamente lavoriamo con oltre ottomila aziende italiane, riscontriamo che tra le tendenze principali figurano la grande attenzione per la sostenibilità e la novità legata all’implementazione dell’intelligenza artificiale, in particolar modo nei processi altamente ripetitivi per trarre ulteriore valore aggiunto e ridurre i margini di errore. Permane, ovviamente, una forte attenzione alla situazione geopolitica e macroeconomica attuale con le principali preoccupazioni che sono riferite all’inflazione elevata, al costo del lavoro e alla gestione della supply chain. A tutto questo consegue un’evoluzione dei modelli di business molto complessa e quindi sul piano strategico e sul piano operativo servono strumenti innovativi, per cogliere fino in fondo le opportunità offerte dalla transizione ecologica".