Per approfondire:
Chiusa la partita del Quirinale, si attende già per oggi la ripartenza del governo dopo un periodo di oggettivo stallo, che ha visto rimanere in sospeso molteplici partite complesse e delicate. Sul tavolo dei ministri nella prima riunione dopo la fumata bianca al Colle, il caro energia, con le attese modifiche al decreto Sostegni-ter o con un nuovo provvedimento ad hoc e misure su scuola e pandemia. Sullo sfondo restano l’attuazione della riforma fiscale, l’avvio dei progetti del Recovery Plan (a rischio revisione da parte di Bruxelles), il percorso accidentato del pacchetto concorrenza, la trattativa per il riassetto delle pensioni, fino al rebus Super-bonus 110% con la nuova stretta finita nel mirino di tutti i partiti. Per non parlare del nodo scostamento di bilancio da 30 miliardi di euro. Insomma, un cahier di dossier aperti, urgenti e politicamente sensibili con le forze di maggioranza l’una contro l’altra armate sia per l’ultimo anno di legislatura sia per i conflitti e le spaccature create dalla guerra di tutti contro tutti per il Colle. E, a ben vedere, poco servirà il più 6,5% di Pil del 2021 che l’Istat consacrerà oggi come una delle migliori performance a livello mondiale. Bollette bollenti Dopo le misure introdotte dal recente decreto e giudicate poco più di un pannicello caldo, le imprese attendono l’esecutivo al varco per nuove azioni che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non ha escluso: "Bisogna evitare che il costo dell’energia blocchi la ripresa produttiva". Si cercano correzioni al provvedimento in Parlamento, ma anche un nuovo pacchetto di interventi più strutturali per ridurre gli oneri di sistema. La spinta di tutti i partiti è corale: fallimenti e chiusure, del resto, sono all’ordine del giorno. Il nodo, però, è quello delle risorse disponibili. Il nodo delle risorse Il capitolo del recupero di maggiori fondi per ...
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