Caro bollette, fisco e Superbonus. Scogli sulla ripartenza del governo

Oggi primo Consiglio dei ministri dopo l’elezione del presidente. Sul tavolo i tagli ai costi dell’energia

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, con il ministro dell’Economia, Daniele Franco

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, con il ministro dell’Economia, Daniele Franco

Chiusa la partita del Quirinale, si attende già per oggi la ripartenza del governo dopo un periodo di oggettivo stallo, che ha visto rimanere in sospeso molteplici partite complesse e delicate. Sul tavolo dei ministri nella prima riunione dopo la fumata bianca al Colle, il caro energia, con le attese modifiche al decreto Sostegni-ter o con un nuovo provvedimento ad hoc e misure su scuola e pandemia. Sullo sfondo restano l’attuazione della riforma fiscale, l’avvio dei progetti del Recovery Plan (a rischio revisione da parte di Bruxelles), il percorso accidentato del pacchetto concorrenza, la trattativa per il riassetto delle pensioni, fino al rebus Super-bonus 110% con la nuova stretta finita nel mirino di tutti i partiti. Per non parlare del nodo scostamento di bilancio da 30 miliardi di euro.

Insomma, un cahier di dossier aperti, urgenti e politicamente sensibili con le forze di maggioranza l’una contro l’altra armate sia per l’ultimo anno di legislatura sia per i conflitti e le spaccature create dalla guerra di tutti contro tutti per il Colle. E, a ben vedere, poco servirà il più 6,5% di Pil del 2021 che l’Istat consacrerà oggi come una delle migliori performance a livello mondiale.

Bollette bollenti

Dopo le misure introdotte dal recente decreto e giudicate poco più di un pannicello caldo, le imprese attendono l’esecutivo al varco per nuove azioni che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, non ha escluso: "Bisogna evitare che il costo dell’energia blocchi la ripresa produttiva". Si cercano correzioni al provvedimento in Parlamento, ma anche un nuovo pacchetto di interventi più strutturali per ridurre gli oneri di sistema. La spinta di tutti i partiti è corale: fallimenti e chiusure, del resto, sono all’ordine del giorno. Il nodo, però, è quello delle risorse disponibili.

Il nodo delle risorse

Il capitolo del recupero di maggiori fondi per finanziare più robusti interventi contro il caro-energia, ma anche per sostenere ulteriori sostegni alle imprese per l’emergenza Covid, è politicamente sensibile per le riserve del duo Franco-Draghi sull’ipotesi di fare nuovo debito pubblico. Eppure, altre strade non appaiono in vista e, dunque, sarà questo uno dei primi banchi di prova dei rapporti di forza tra la maggioranza e Palazzo Chigi.

Il Superbonus

È diffuso lo scontento per la nuova stretta sull’uso dei bonus edilizi. Il limite di una sola cessione del credito ha fatto insorgere costruttori e organizzazioni artigiane, preoccupate dal possibile blocco dei cantieri, con un impatto devastante anche per gli stessi privati. Ma la politica si è mossa: da Lega a Forza Italia è ampia la richiesta di modifiche al testo. E il Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento che reintroduce più cessioni, ma limitando i destinatari a banche, intermediari finanziari iscritti all’albo, società autorizzate alla cartolarizzazione e all’intermediazione finanziaria. Anche in questo caso, però, si tratterà di fare i conti con le riserve del ministero dell’Economia.

Fisco a ostacoli

La delega sulla riforma fiscale è in Commissione finanze alla Camera: le modifiche chieste sono limitate, ma politicamente rilevanti. Il centrodestra punta allo stralcio delle contestate norme sul catasto, al mantenimento della cedolare secca sugli affitti e all’ampliamento fino ai redditi da 100.000 euro della flat tax. Contrari Pd e Leu, mentre i grillini sono spaccati. Uno scenario da scontro a maggiore ragione nell’anno elettorale.

Pensioni da riscrivere

È fissato per il 7 febbraio l’appuntamento nuovo tra governo e leader sindacali per entrare nel vivo delle modifiche alla riforma Fornero in vista del 2023. E anche su questo fronte, se l’obiettivo è ambizioso (inserire nel Def di aprile le misure individuate), altrettanto complesso è trovare un accordo sia con le parti sociali sia all’interno della maggioranza. Tanto più in campagna elettorale.

Taxi e balneari

Dai servizi pubblici locali alle concessioni idroelettriche, fino alle licenze dei taxi, i nodi da sciogliere per il pacchetto concorrenza sono ad alto tasso di scontro politico. Così come è tutta da delineare la soluzione sulle concessioni balneari, per le quali serve una norma nuova dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha ridotto a soli due anni il rinnovo senza gara, fino a tutto il 2023.