Giovedì 25 Aprile 2024

Quali sono le lauree e i diplomi più richiesti dalle aziende

Le competenze economiche vanno a ruba. RicercatI anche il personale docente, medico e paramedico. I dati del 2022: nell'85% delle assunzioni non è stato richiesto il titolo di laurea

Broker finanziari (Imagoeconomica)

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A quale facoltà conviene iscriversi? Quali titoli risultano più cercati dalle imprese? Quali invece le competenze? Queste sono solo alcune delle domande che genitori e figli si pongono una volta finita le scuole superiori. A fare chiarezza su uno dei temi più importanti sono i dati Excelsior relativi al 2022, targati Unioncamere-Anpal, che fotografano la realtà del mondo del lavoro nelle sue mille sfaccettature. Il quadro delineato è molto particolare. Già, perché, nonostante i costanti richiami da parte di organismi internazionali sull’importanza di aumentare il livello di istruzione della popolazione italiana, le statistiche Excelsior dicono che, nel 2022, soltanto nel 15% delle assunzioni è stato richiesto il possesso di una laurea. Si tratta di 782mila e 720 ingressi. Sebbene in aumento di un punto percentuale rispetto al 2021, il dato è particolarmente basso.

Per il 29% delle entrate le imprese hanno indicato come livello di istruzione preferito il diploma di scuola secondaria o post secondaria (1.488.750 ingressi) mentre la qualifica o diploma professionale è indicata per il 19% delle entrate (1.006.300). Certo, prendere una laurea è importante. Il punto è sceglierla bene. Ecco perché risulta interessante vedere le statistiche su quali sono le facoltà (e gli indirizzi) più apprezzati dalle aziende.

Non sorprenderà nessuno, o quasi, sapere che le lauree più richieste sono quelle a indirizzo economico (206.640 ingressi), insegnamento e formazione (116mila), sanitarie e paramediche (76.480), seguite da ingegneria e architettura (57.300), matematica, fisica e informatica (54.270). Gli ingressi di chi ha preso un diploma Its (Istruzione tecnica superiore, formazione terziaria non universitaria) sono pari a 51.590.

Fra i diplomi le richieste riguardano soprattutto l'indirizzo amministrativo (439.710), quello turistico (226.330) e quello meccanico (152.950). Tra i cosiddetti “qualificati” (ovvero con un diploma professionale da 4 anni o una qualifica professionale da 3) prevalgono gli indirizzi ristorazione (256.040), meccanico (163.670) ed edile (76.790).

Infine, le entrate per le quali non è previsti alcun titolo di studio si sono attestate a 1.849.780. Ma c’è dell’altro nei dati Exclesior. Oltre a indicare quali competenze richiedono, le imprese ne segnalano il grado di importanza in relazione ai titoli di studio e agli indirizzi formativi dei candidati. Ad esempio, le competenze digitali sono ritenute importanti per il 70% del laureati, ma si raggiunge il 90% nel caso dei laureati in ingegneria e architettura e, naturalmente, per la quasi totalità (99%) nel caso dei laureati in scienze matematiche fisiche e informatiche. Le competenze digitali sono particolarmente importanti anche per i diplomati degli Its (72%). Quelle relative alle tecnologie e applicazioni “4.0” e all'utilizzo di metodi matematici e informatici hanno invece importanza elevata (oltre il 70%) solo per i laureati in scienze matematiche fisiche e informatiche.  Le competenze trasversali (le cosiddette soft skill ) sono quelle più richieste, ma anche in questo con indicazioni di importanza elevata più alte per i titoli terziari.

Per quanto riguarda l’età, considerando l'insieme delle figure professionali, essere under 30 è considerato un requisito preferenziale per quasi il 29% delle entrate programmate nel 2022, a cui si aggiunge una quota analoga per cui l'età dei candidati è indifferente. Per il 34% delle entrate le imprese preferiscono invece candidati con un'età compresa tra 30 e 44 anni mentre solo nell'8% dei casi - e generalmente per figure dirigenziali - ricorrono a persone con più di 44 anni. La difficoltà di reperimento dei giovani under 30 è pari al 41% delle entrate, in linea con la media di tutte le età, ma supera il 70% per i farmacisti e i tecnici elettronici. I giovani sono maggiormente richiesti nel settore del commercio al dettaglio (42% delle entrate) e nei servizi informatici e delle telecomunicazioni (41%). In tre altri settori la quota di giovani supera comunque il 35%: servizi avanzati alle imprese, i servizi alle persone e il turismo/ristorazione. 

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