"Con l’attenuarsi della crisi energetica, i governi" dell’Eurozona "dovrebbero ritirare tempestivamente e in modo concertato le relative misure di sostegno" adottate nei mesi scorsi, "per evitare di aumentare le pressioni inflazionistiche a medio termine, che richiederebbero una risposta di politica monetaria più energica". Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in audizione alla commissione Economica del Parlamento europeo. La Bce "accoglie favorevolmente la raccomandazione della Commissione europea ai Paesi membri di ridurre nel 2023 le misure adottate in risposta allo shock dei prezzi dell’energia", ha aggiunto Lagarde.
Nonostante nuovi sviluppi positivi sul rallentamento dell‘inflazione, la Bce resta focalizzata sulle pressioni sui prezzi e sulla necessità di alzare ancora i tassi di interesse. Devono raggiungere livelli "sufficientemente restrittivi", ha ribadito la presidente della Bce, da favorire un ritorno del carovita all‘obiettivo del 2%. A maggio l’inflazione media nell’area euro ha segnato un rallentamento al 6,1%, un ritmo di crescita su base annua di quasi un intero punto percentuale più basso rispetto al mese precedente. Ma "le pressioni sui prezzi restano forti. L’inflazione al netto di energia e alimentari ha rallentato al 5,3%, dal 5,6% di aprile", ha sostenuto Lagarde.
"Le ultime informazioni disponibili – ha proseguito la presidente della Bce – suggeriscono che le pressioni sull’inflazione in fondo restano elevate e che, anche se mostrano alcuni segni di moderazione, non ci sono chiari segnali che l’inflazione di fondo abbia raggiunto il picco massimo".
Pertanto la stretta creditizia di Francoforte continuerà e non si fermerà tanto presto. "I nostri aumenti dei tassi si stanno trasmettendo con forza alle condizioni di finanziamento delle imprese e delle famiglie, come si può vedere dall’aumento dei tassi sui prestiti e dal calo dei volumi dei prestiti. Allo stesso tempo, iniziano a concretizzarsi tutti gli effetti delle nostre misure di politica monetaria" ha concluso Lagarde.
Alberto Levi