Martedì 15 Ottobre 2024

L’ad si dimette, Campari crolla in Borsa

Il vertice di Campari è scosso dalle dimissioni immediate di Matteo Fantacchiotti, amministratore delegato. Motivi personali alla base. La ricerca del successore è in corso. La società punta comunque alla crescita e alla solidità del futuro.

L’ad si dimette, Campari crolla in Borsa

Matteo Fantacchiotti, ad da 5 mesi

Scossa al vertice di Campari. Matteo Fantacchiotti si è dimesso con effetto immediato da amministratore delegato e consigliere del gruppo che produce l’Aperol. L’uscita di scena arriva a cinque mesi dalla nomina con cui, lo scorso aprile, aveva raccolto l’eredità di Bob Kunze-Concewitz, manager che per 17 anni ha guidato e fatto crescere Campari a suon di acquisizioni. Il produttore di liquori ha spiegato che il passo indietro è arrivato "per motivi personali".

La scorsa settimana i rilievi del manager sulla debolezza del mercato americano, esposti nel corso di un incontro con gli investitori organizzato da Bofa, avevano spaventato il mercato, facendo perdere al titolo il 5,6%. Dalla nomina di Fantacchiotti, che si è trovato a gestire l’impegnativa acquisizione del cognac Courvoisier e un contesto di mercato non facile, Campari è scesa di circa il 20%. La caccia al successore – al vaglio ci saranno "profili sia interni che esterni" – è stata affidata a un apposito comitato che sarà presieduto da Kunze-Concewitz, rimasto in Campari come consigliere non esecutivo, e di cui faranno parte anche due top manager, il chief financial and operating officer, Paolo Marchesini, e il general counsel and business development officer, Fabio Di Fede, che il cda ha nominato anche co-ceo in attesa dell’individuazione del nuovo timoniere. "La nostra ambizione di crescita rimane fortissima. Abbiamo davanti a noi un futuro solido, grazie alla nostra solida organizzazione, alla nostra presenza globale e, in particolare, al nostro portafoglio unico", ha dichiarato il presidente di Campari, Luca Garavoglia, esprimendo "rammarico" per l’addio di Fantacchiotti.

"La nostra priorità – ha proseguito – continua a essere la costruzione delle nostre marche, con l’obiettivo di continuare a generare una crescita profittevole e sovraperformare il nostro settore nel lungo periodo". La notizia delle dimissioni ha fatto perdere al titolo un altro 7,48% a 6,98 euro, schiacciandolo ai minimi dal 2020. Morgan Stanley ha parlato di un’uscita a sorpresa, nel mezzo dell’integrazione della più grande acquisizione mai fatta da Campari, con poco spazio di recupero prima dell’individuazione del nuovo ad. A.L.