Mercoledì 24 Aprile 2024

La sfida di Garavaglia: "Boom del turismo ma bollette da capogiro. Ora arrivano gli aiuti"

Il ministro: "La stagione 2022 ha le carte in regola per superare il 2019. Tornati in massa gli stranieri e gli italiani hanno riscoperto il Paese. Dobbiamo introdurre il credito d’imposta per sostenere il settore"

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia

Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia

Una stagione record per il turismo, con risultati migliori di quelli del periodo pre-Covid. Ma anche una fase drammatica per le imprese del settore che, nonostante i buoni fatturati, sono costrette a fare i conti con bollette da capogiro. E che, per evitare il collasso, con chiusure e licenziamenti, hanno bisogno di aiuti consistenti subito. "Aiuti che – annuncia il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, uno degli uomini di punta della Lega – arriveranno per tutti con il prossimo consiglio dei Ministri. E che per me, per le imprese turistiche, termali, della ristorazione, dovrebbero prendere avere la forma del credito d’imposta calcolato sull’incremento dei costi da settembre 2021 e settembre 2022, da utilizzare per la decontribuzione sui dipendenti nei mesi a venire".

Ministro, i turisti sono tornati in massa in Italia, ma il nuovo boom rischia di essere vanificato dal caro energia: come stanno le cose? Partiamo dal primo bilancio della stagione.

"La stagione 2022 ha tutte le carte in regola per superare quella record del 2019. Sono tornati in massa gli stranieri: americani, inglesi, tedeschi stanno facendo numeri da capogiro. In più, avevamo registrato anche un buon livello di prenotazioni per l’autunno. Per quanto riguarda gli italiani, al 90% hanno trascorso le vacanze in Italia: stanno scoprendo, o riscoprendo, il nostro Paese. Poi, è arrivato l’impatto della guerra in Ucraina che ha finito per accentuare ed accelerare un fenomeno – quello dell’aumento del prezzo del gas – che era già in atto per la conversione verso il metano della Cina".

I costi alle stelle del gas che cosa hanno prodotto e che cosa stanno determinando per le imprese e per quelle del settore turistico nello specifico?

"L’aumento dei costi dell’energia sta mettendo in forte difficoltà, in alcuni casi a rischio, il conto economico di tutti i settori dell’industria del turismo. Stiamo parlando di un comparto altamente energivoro. Pensi all’aria condizionata negli alberghi, all’aerazione nelle cucine dei ristoranti, ma anche agli impianti di risalita in montagna; o le terme. Tutto il settore è colpito dall’aumento del gas che si scarica sull’aumento della bolletta dell’energia".

Come gestire nell’immediato l’emergenza? Quali provvedimenti sono in arrivo?

"Personalmente ritengo che andrebbe introdotto un meccanismo come il credito d’imposta per le imprese turistiche, termali, della ristorazione calcolato sull’incremento dei costi da settembre 2021 e settembre 2022. Un credito d’imposta così costruito potrebbe essere utilizzato per la decontribuzione del personale nel periodo ottobre 2022marzo 2023. In questo modo, le strutture turistico-ricettive rimarrebbero aperte, garantendo posti di lavoro e Pil. L’alternativa è la chiusura. Il turismo è un’industria. E come tale, le aziende per sopravvivere devono far quadrare il conto economico. L’aumento dei costi dell’energia sta facendo saltare i bilanci".

Come finanziare le misure: serve lo scostamento di bilancio?

"Credo che al ministero dell’Economia stiano facendo i conti per recuperare nuove risorse. Paradossalmente, l’inflazione può dare una mano. Con un tasso d’inflazione all’8,4% e un Pil che, verosimilmente, si avvicinerà al 4% anche grazie al contributo del turismo, avremo un andamento del Pil nominale ben superiore al previsto. E questo può favorire il recupero di risorse. Credo che la ricognizione in atto al ministero dell’Economia riguardi anche il gettito aggiuntivo derivante dalla maggiore Iva versata proprio dai turisti in vacanza".

Il ruolo dell’Europa quale deve e può essere?

"Innanzitutto, introdurre un tetto al prezzo del gas, superando qualche egoismo nazionale. Inoltre, sganciare l’andamento del prezzo del gas da quello dell’energia. Il Patto di Stabilità è sospeso. E questo è stato un bene: ha permesso di superare la regola degli aiuti di Stato. È stato anche grazie a questa scelta che il ministero del Turismo ha potuto erogare alle categorie del settore più di 6 miliardi di euro sottoforma di sostegno diretto. È evidente che l’impatto della crisi energetica sui bilanci di tutte le aziende, ma in modo particolare quelle energivore come il turismo, inneschi la necessità di una riflessione sui meccanismi del Patto di Stabilità. Era già stata decisa una sua revisione. Ora diventa più urgente".

In prospettiva il nuovo governo come può e deve muoversi?

"Si vedrà a fine ottobre, ora il governo Draghi può e deve intervenire, così come espressamente previsto dal mandato conferito dal presidente della Repubblica per gli affari urgenti. Il provvedimento in questione dà al governo il potere totale di intervento per la crisi energetica. Tant’è che il prossimo Consiglio dei ministri si occuperà dell’abbattimento dei costi dell’energia a carico di famiglie e imprese. E’ surreale che qualcuno ancora sostenga che il governo in carica non abbia il potere di approvare provvedimenti in materia".