Martedì 23 Aprile 2024

La ripresa c’è: le imprese ci credono Fiducia record ai massimi di sempre

Ottimi segnali dall’Istat, a luglio l’indice schizza alle stelle. Anche tra i consumatori valori in ripresa dal 2018

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di Antonio Troise

L’Italia va. Sarà l’effetto della ritrovata libertà di muoversi, della campagna di vaccinazione che procede a ritmi serrati nonostante le polemiche dei no-vax. Fatto sta che la fiducia di imprese e consumatori è tornata a volare. Mettendo a segno la performance migliore di sempre. O, per essere più precisi, dal 2005, da quando cioè l’Istat ha cominciato ad elaborare le sue serie storiche sulla base dei dati raccolti sul territorio. Quanto basta per guardare con ottimismo ai dati sul Pil che saranno diffusi domani. Gli esperti puntano su un incremento di 1,5 punti percentuali, quanto basta per portare la stima del 2021 oltre il 5%. Si vedrà.

Intanto, i numeri pubblicati dall’Istat sono inequivocabili. Nel mese di luglio, secondo l’Istituto di statistica, il clima di fiducia delle imprese ha toccato il suo massimo storico, archiviando la brutta parentesi del Covid-19 e facendo un balzo in avanti di ben 4 punti: da 112,8 a 116,3. Stesso copione, anche se con un aumento più modesto, si registra sul fronte dei consumatori, con un indice che passa da 115,1 a 116,6, in ogni caso al top negli ultimi tre anni.

Ma attenti a cantare vittoria troppo presto. Perché, l’orizzonte, non è del tutto roseo. Gli italiani non sono poi così convinti che tutto filerà per il verso giusto. Preoccupazioni raccolte anche dall’Istat: l’indice di fiducia sul futuro è passato da 125,5 a 123,3, in calo di quasi due punti. A pesare sono soprattutto le varianti del Covid, a cominciare da quella Delta, e l’impennata dei contagiati che si registra un po’ ovunque in Europa. Anche nei Paesi, come l’Inghilterra, che comunque sono al top per quanto riguarda il numero dei cittadini immunizzati.

Il vero rischio, insomma, è che riaperture troppo frettolose o un rallentamento della campagna vaccinale possano indurre l’esecutivo a richiudere più o meno tutto, tornando a disegnare la mappa dell’Italia con i colori del giallo, dell’arancione e del rosso. Non a caso, Paolo Mameli, senior economist di Intesa Sanpaolo, intravede una ripresa meno vigorosa già a partire dal prossimo mese di agosto. E non nascondono i loro timori anche le associazioni dei commercianti.

Confesercenti invita il governo a non "disperdere il tesoretto di fiducia messo in evidenza dall’Istat e fondamentale per garantire la ripresa dei consumi". Ma, proprio per questo, occorre evitare oneri troppo stringenti o addirittura punitivi che possono frenare il momento positivo del terziario. Il riferimento, ovviamente, è all’uso del Green pass come lasciapassare per i pubblici esercizi. Confcommercio si dichiara disponibile alla sperimentazione del certificato ma solamente ad una condizione: "Bisogna chiarire le modalità. Non si possono scaricare tutte le responsabilità su una sola categoria".

Inviti alla prudenza arrivano anche da parte dei consumatori, che fanno notare come sul fronte dei servizi l’indice di fiducia è già tornato a livelli pre-Covid anche se la strada per recuperare il terreno perduto in questo periodo è ancora molto lunga.

E, come spiegano i responsabili dei consumatori, "servono ancora misure e aiuti specifici per sostenere le fasce della popolazione più colpite dal Covid. Solo così potranno effettivamente ripartire i consumi".

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