Mercoledì 24 Aprile 2024

La ricetta di “re“ Gorini: "Puntare sulla qualità e sui giovani"

La ricetta  di “re“ Gorini:  "Puntare  sulla qualità  e sui giovani"

La ricetta di “re“ Gorini: "Puntare sulla qualità e sui giovani"

HANNO PARTECIPATO in contemporanea alla 61esima edizione del Salone del Mobile di Milano, vetrina d’eccellenza per le novità nel design e nel complemento d’arredo, e ad High Point Market, in North Carolina (Usa), la fiera americana leader nel settore dell’arredamento per la casa. È probabilmente questo il modo migliore per celebrare i primi 35 anni di attività di Gorini Srl Poltrone e divani, una delle realtà più fiorenti di quel distretto del mobile imbottito che, negli anni, ha saputo fare di Forlì il “salotto del mondo“. Ne abbiamo parlato con Ferruccio Tassinari, responsabile commerciale e marketing dell’azienda (con sede in Via Galvani a Forlì) fondata, nel 1988, da Davide Gorini assieme alla moglie.

"Fin dagli esordi, Davide ha guardato con interesse ai mercati esteri, prima europei (in particolare Francia e Belgio), poi oltreoceano (Stati Uniti e Medio Oriente). Siamo riusciti ad acquisire i primi contatti proprio grazie al Salone del mobile, poi abbiamo continuato a rafforzare la nostra presenza all’estero. Oggi vantiamo un team di agenti, distributori e rivenditori in oltre 50 Paesi del mondo e realizziamo in terra straniera buona parte del nostro fatturato", spiega Tassinari. I numeri sciorinati dal più recente monitor dell’export dei distretti industriali dell’Emilia Romagna, rilasciato a fine febbraio dalla Direzione studi e ricerche Intesa San Paolo, gli danno ragione. Nei primi nove mesi del 2022 – un anno complesso sia per le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina, sia per il generale rialzo dei prezzi delle materie prime e delle tariffe energetiche – il distretto del mobile imbottito forlivese ha registrato un incremento pari a +11,2% (30 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, collocandosi ampiamente al di sopra dei livelli pre-pandemia. I mercati di sbocco che hanno contribuito maggiormente all’ottima riuscita della performance sono, in Europa, Francia e Belgio e, al di fuori dei confini europei, gli Stati Uniti.

"Per chi, come noi, realizza prodotti di qualità medio-alta, con grande attenzione all’artigianalità locale e alla riconoscibilità del “ben fatto“ tipicamente italiano, è indispensabile guardare ai mercati esteri, in particolare a quelli extra-europei", prosegue Tassinari. "Nel nostro Paese – e, più in generale, nel contesto europeo - il potere d’acquisto si è fortemente contratto, soprattutto nell’ultimo anno: l’impennata dell’inflazione e i rincari generalizzati hanno imposto nuove priorità e costretto molte persone a rivedere i propri budget. Non abbiamo elementi per ritenere che le cose cambieranno, anzi: l’impressione è che il divario fra i pochi che saranno disposti a spendere di più per acquistare un manufatto di qualità e la maggioranza di individui che non potrà più permetterselo si farà, negli anni a venire, sempre più ampio". D’altro canto, creare un divano di qualità richiede tempo, pazienza e dedizione: tutte sfumature di quel “saper fare“ la cui ricchezza è difficile da sintetizzare in poche righe. "Oggi Davide Gorini ha 62 anni ed è ancora il primo ad arrivare, ogni giorno, nel laboratorio di prototipia, dove progettiamo e mettiamo a punto gli articoli delle prossime collezioni", commenta Tassinari. "Si diverte ancora come un bambino con i mattoncini dei Lego: oltre a essere un imprenditore capace, Gorini è un artigiano, un artista, un creativo talentuoso".

L’ideazione e la costruzione di un divano sono anche un lavoro di squadra: le radici dell’azienda affondano nella profondità del territorio, sotto forma di legami virtuosi con le imprese locali e relazioni solide con fornitori divenuti, nel tempo, partner fedeli dell’azienda. "Il distretto forlivese ha un vantaggio competitivo che non può essere disperso. In un perimetro di una trentina di chilometri trovi tutto: l’insieme degli operatori della filiera in grado di progettare e creare un divano, partendo da zero fino al prodotto finito", riassume il responsabile commerciale di Gorini Srl.

"È ciò che, nel corso degli anni, ha convinto anche i colossi stranieri a produrre divani e poltrone nel nostro territorio. Ora, però, è necessario compiere un passo avanti e far sì che questo immenso patrimonio – le competenze degli artigiani del legno, maestri imbottitori, designer delle meccaniche ed esperti di nuove tecnologie - sia tramandato ai giovani". Lo staff dell’azienda comprende oggi una trentina di persone, ma la ricerca di personale è costante: "è sempre più difficile trovare ragazzi e ragazze desiderosi di lavorare, sia in fabbrica che in amministrazione", ammette infine Tassinari. "Il fenomeno globale delle “grandi dimissioni“ lo dimostra: i giovani aspirano a qualcos’altro, la prospettiva di chiudersi in un laboratorio o in ufficio non è più così allettante. Da una parte li capisco, dall’altra sono preoccupato per la sopravvivenza del nostro distretto che, malgrado le difficoltà del periodo, riesce a essere ancora uno dei più competitivi in Italia".

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