La nuova Alitalia sarà più leggera Decollo in estate

Il ministro Giorgetti annuncia tagli ed esuberi. Primi voli Ita a giugno. Sindacati sul piede di guerra

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di Antonio Troise

La nuova Alitalia sulla pista di decollo. Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, vuole stringere i tempi e arrivare al traguardo della newco Italia Trasporto Aereo (Ita) entro giugno, in tempo utile per non perdere l’appuntamento con la prossima estate. Per farlo annuncia che il governo è pronto a mettere sul piatto almeno 3 miliardi di euro. Nel frattempo, è arrivato il via libera da Bruxelles sui 55 milioni di ristori chiesti dal governo per la crisi Covid. Una dote che mette al sicuro gli stipendi di marzo. Ma il percorso per il rilancio della compagnia è ancora complesso. Tanto per cominciare bisognerà fare i conti con l’incognita Ue: entro fine mese arriverà la sanzione per gli aiuti di Stato (1,3 miliardi) erogati negli ultimi tre anni. Poi entrerà nel vivo il confronto con la commissaria alla Concorrenza Vestager. Bruxelles chiede discontinuità anche nel brand, tema su cui le resistenze italiane sono forti. Giorgetti ha insistito sulle caratteristiche del piano industriale, sottolineando tre parole chiave: discontinuità, sostenibilità economica e orientamento al mercato. Ma il ministro ha anche spiegato senza mezzi termini che la nuova compagnia dovrà "essere più leggera, perché se troppo pesante resterà a terra".

Parole che hanno messo in allarme i sindacati dei trasporti che temono, ovviamente, nuovi tagli all’organico. Sacrifici inevitabili. Ma saranno accompagnati, annuncia Giorgetti, da "ammortizzatori e nuovi strumenti di sostegno per chi non potrà essere accolto a bordo della nuova società". Sui numeri il riserbo è strettissimo anche se, negli ultimi giorni, è circolata l’ipotesi di una flotta iniziale di 45-47 aerei e un organico di circa 5mila unità, essenzialmente piloti e assistenti di volo. L’unico fatto certo è che la newco acquisirà direttamente il ramo voli di Alitalia, procedura su cui l’Ue chiuderà un occhio. Le altre aree, l’handling e la manutenzione, finiranno sul mercato con procedure di gara aperte. Nel frattempo venderanno i loro servizi all’azienda a prezzi di mercato. Resta ancora tutto da sciogliere, invece, il nodo degli slot di Linate. Attualmente Alitalia ne controlla quasi il 70%. L’Ue potrebbe chiedere un drastico ridimensionamento. Sullo sfondo, infine, l’ipotesi di un accordo con Fs, un progetto circolato con insistenza qualche anno fa ma poi rimasto lettera morta.