SUL FRONTE dell’intelligenza artificiale, nel corso del 2018 Coopservice ha sviluppato un applicativo per il settore traslochi della cooperativa (nella foto). In pratica è stata «addestrata», con più di 10.000 immagini eterogenee, una ‘rete neurale’ attraverso tecniche di deep learning (apprendimento supervisionato) che ora è in grado di riconoscere alcune tipologie di mobili presenti all’interno di un ufficio: scrivanie, cassettiere e seggiole. Basta quindi scattare una foto dell’ambiente con un cellulare su cui è installata l’applicazione e il sistema, dopo aver riconosciuto gli oggetti, è in grado di fare automaticamente un preventivo, valutare la quantità di lavoro necessario e la tipologia di mezzi adatti al trasloco. «Questo consente maggiore efficienza gestionale e l’abbattimento del tempo di esecuzione del servizio in fase di sopralluogo». L’applicazione, già completa, è in fase di sperimentazione all’interno dell’area che si occupa di traslochi.
UN SECONDO esempio di innovazione riguarda le persone che ruotano attorno al Policlinico Umberto I di Roma. Con la metodologia del design thinking è stata studiata una nuova logica di gestione delle risorse umane nel servizio di igiene ospedaliera «che consente maggiore efficienza in termini di tempo di esecuzione e qualità del servizio e aumento del benessere psicofisico del lavoratore».
l. m.
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