Sabato 20 Aprile 2024

La Germania stacca il nucleare Sabato lo stop alle ultime centrali

Si compie la scelta effettuata nel 2011, ma è polemica. In Italia il "no" all’atomo risale già al 1987

La Germania stacca il nucleare  Sabato lo stop alle ultime centrali

La Germania stacca il nucleare Sabato lo stop alle ultime centrali

di Elena Comelli

La Germania esce definitivamente dal nucleare. Con lo spegnimento delle ultime tre centrali atomiche, previsto per questo sabato, la locomotiva d’Europa rinuncia a un fonte energetica presente per oltre cinquant’anni sul suo territorio e arrivata a soddisfare quasi un terzo del suo fabbisogno elettrico negli anni Novanta. Doveva succedere già lo scorso dicembre ma la crisi del gas aveva spinto il governo di Olaf Scholz a posticipare lo stop al nucleare. Uno stop deciso nel 2002 e poi velocizzato nel 2011 dopo il disastro di Fukushima per volere di Angela Merkel.

In Italia, invece, l’epoca del nucleare si era chiusa già nell’87, con il referendum tenuto in seguito al disastro di Chernobyl. La produzione tedesca di energia elettrica da nucleare è passata così dal 30,8% del totale nel 1997 al 6% dello scorso anno. Nel frattempo la produzione da rinnovabili è salita dal 12% del 2000 al 46% del 2022. Nel corso degli anni i tedeschi si sono dimostrati sempre meno affezionati alla tecnologia nucleare. Ma il mutamento della situazione internazionale e lefrizioni con la Russia hanno fatto cambiare idea a molti. Tanto che, secondo un recente sondaggio, solo un terzo dei tedeschi sarebbe ancora dell’idea di spegnere i reattori. La restante parte vorrebbe prorogare ulteriormente il giorno dell’addio al nucleare in attesa di risolvere i problemi legati all’approvvigionamento energetico. Di altro avviso il governo di Berlino, che ha deciso di attuare lo stop nei tempi previsti. Il vicecancelliere e ministro dell’Economia, Robert Habeck dei Verdi, ha difeso la misura e definito irreversibile lo smantellamento completo delle centrali. "La sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Germania è stata garantita durante questo difficile inverno e continuerà ad esserlo", ha assicurato Habeck in un’intervista.

Gli industriali però allertano sui rischi dell’abbandono del nucleare in un momento di forte insicurezza energetica, causata dall’instabilità geopolitica. Il presidente della Dihk, l’associazione delle Camere di commercio e dell’industria tedesca, Peter Adrian, ha messo in guardia dalle possibili nuove strozzature nell’approvvigionamento energetico in Germania. "Dobbiamo continuare a fare tutto il possibile per espandere l’offerta di energia e non limitarla ulteriormente in nessun caso", ha detto Adrian al Rheinische Post, riferendosi all’uscita programmata anche dal carbone, che al momento produce un terzo dell’energia elettrica tedesca. Berlino dipenderà soprattutto da gas e energie rinnovabili, che dovrebbero fornire circa l’80% del fabbisogno nel 2030.

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