La filiera di Clai, maestri del salume «Puntiamo su qualità e sostenibilità Con le persone sempre al centro»

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Francesco Moroni

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D’Angeli, la sostenibilità ambientale è un obiettivo perseguito sempre con maggior vigore dalle imprese: anche per voi è fondamentale?

«Da sempre, ormai dal lontano 1962, facciamo della sostenibilità la nostra via principale», commenta con sicurezza Pietro D’Angeli, direttore generale di Clai (Cooperativa lavoratori agricoli imolesi), gruppo specializzato nella produzione di salame e carni bovine di qualità che comprende anche ‘Zuarina’, storico salumificio di Langhirano (Parma). Il gruppo non redige un documento specifico di bilancio sostenibile, ma da lungo tempo segue la stessa direzione attraverso impegno, passione e dedizione.

In che modo operate?

«Innanzitutto, riteniamo che la sostenibilità passi come prima cosa dalle persone. In questo caso, la priorità diventa la formazione: nel 2018, abbiamo tenuto lezioni per un totale di 2.116 ore».

Ci dica di più.

«Nella nostra azienda il processo formativo è su più livelli, spesso in collaborazione con l’Università di Bologna. Perché il valore dell’individuo deve essere al centro».

Questo come avviene?

«Attraverso tante opportunità. Di recente, ad esempio, abbiamo organizzato un corso con 30 nostri operatori, di quelli che lavorano in prima linea sul campo. Spesso, sono proprio coloro che vengono dimenticati».

È stata una bella opportunità?

«Un momento di formazione aperto e facoltativo. Noi ci rifacciamo molto alla dottrina di Papa Francesco: nessuno deve essere escluso o emarginato».

Parliamo di quello che vi contraddistingue: salami e carni bovine di alta qualità.

«Il nostro obiettivo è rafforzarci sempre di più come azienda nel campo della salumeria di alta qualità: ecco perché, per il biennio 2019-2020, abbiamo in programma investimenti su impianti e strutture per un valore superiore a 15 milioni di euro».

La vostra filiera come funziona?

«È formata da soci lavoratori e soci allevatori. Il gruppo coltiva terreni, gestisce l’allevamento di proprietà e il conferimento del bestiame, svolgendo internamente ogni fase della lavorazione, dalla macellazione alla produzione».

E gli stabilimenti?

«Sono due: quello di Sasso Morelli a Imola (Bologna), dedicato alla produzione dei salumi, e quello a Faenza (Ravenna), dedicato alla macellazione e al sezionamento dei bovini e dei suini. Adottiamo le procedure operative più avanzate per assicurare il benessere animale e alti standard di qualità nel sistema di trasformazione e lavorazione».

Nel processo produttivo, la sostenibilità in cosa si traduce?

«Abbiamo un impianto a biogas che ci permette di essere autosufficienti a livello energetico. L’impianto di Sasso Morelli è tra i più importanti d’Italia: noi produciamo tutta l’energia elettrica che consumiamo. Abbiamo ridotto i consumi di metano del 75%».

Il rapporto con il territorio com’è?

«Riteniamo che le imprese hanno un valore sociale – e non solo economico – per il territorio. Ecco perché aiutiamo spesso le attività di sport giovanile e le società che hanno bisogno di piccoli aiuti finanziari».

Per quanto riguarda la vostra crescita, invece?

«Continuiamo ad assumere personale. Vogliamo crescere anno dopo anno, così si creano posti di lavoro e si porta nuova linfa alla cooperativa. Abbiamo fiducia nel futuro: investire è la strada giusta, senza chiudersi in se stessi».

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