La "fabbrica del sole" dove niente è mai stato così grande

La "fabbrica  del sole"  dove niente  è mai stato  così grande

La "fabbrica del sole" dove niente è mai stato così grande

LA GIGAFACTORY 3Sun di Catania, presentata qualche settimana fa, è più grande della somma di tutti gli impianti di produzione di pannelli fotovoltaici in Europa. Ma se la taglia (3 GW entro la fine del 2024) conta, ancora più importante è il contenuto tecnologico dei pannelli che saranno prodotti, pannelli che oltretutto saranno in costante, progressiva evoluzione. In principio (2011) alla 3Sun furono i pannelli a film sottile, poi (dal 2017) si passò a quelli bifacciali e dal 2019, spiega Nicola Rossi, responsabile innovazione di Enel Green Power, 3Sun ha iniziato a produrre "moduli fotovoltaici bifacciali di ultima generazione con celle ad etero-giunzione (Hetero Junction Technology - HJT) che consentono di arrivare, già oggi, al 25% di efficienza come cella, e oltre il 22% come modulo, quindi significativamente sopra dei valori di efficienza dei moduli di mercato che oscillano tra il 20 e il 21%". La tecnologia HJT garantisce alte performance, elevata bifaccialità e un basso degrado del modulo fotovoltaico nel tempo, permettendo di realizzare pannelli solari efficienti e competitivi. "Questi pannelli – prosegue Rossi – permettono di raggiungere una maggiore efficienza e una maggiore prodicibilità, garantendo una vita più lunga del modulo, con minor degrado delle prestazioni nel tempo: la competitività si gioca su questo, la possibilità di produrre più energia ad un costo più basso". Inoltre, "un altro vantaggio importante della tecnologia a etero-giunzione è che il processo produttivo è semplice e basato su tecnologie simili alla microelettronica, quindi facilmente automatizzabile".

Ovviamente una produzione industriale ad alta tecnologia come quella dei pannelli fotovoltaici è in costante evoluzione e così, per mantenere la competitività rispetto al mercato, e magari accrescerla, 3Sun ha già pronto un nuovo salto tecnologico, possibile grazie all’evoluzione dell’architettura della cella. "Dalla cella in silicio ad eterogiunzione, composta da strati di silicio amorfo e monocristallino – prosegue Nicola Rossi – passeremo alla cella “Tandem“, composta – come suggerisce il nome – da due celle sovrapposte che lavorano insieme per ottenere una maggiore efficienza. Un cella a base di perovskite, un materiale organico facilmente sintetizzabile, accoppiata con la nostra cella ad eterogiunzione al silicio. Mentre la cella al silicio utilizza, della luce solare, prevalentemente la radiazione nella lunghezza d’onda del rosso, quella a perovskite usa quella blu. In questo modo la cella Tandem, utilizzando entrambe le componenti della luce, migliora le prestazioni e la capacità di produrre energia elettrica rispetto alla cella HJT".

E le migliora non di poco, dato che già si è superato il 28% di efficienza su piccola area e una volta che la cella sarà pronta per la produzione industriale – si parla della fine del 2025, che è dopodomani – si punta ragionevolmente a toccare il 30%. Ovviamente, mettendo uno strato in più, la cella costerà di più, ma produce molto di più. E quindi il processo ha un senso, perché fa scendere il costo per chilovattora dell’energia prodotta. Più in là nel tempo ci sono altre innovazioni. 3Sun lavora per aumentare la circolarità dei pannelli dando vita a moduli fotovoltaici nei quali, spiega Rossi, "il vetro sia sostituito dalla plastica, plastica riciclata, che a sua volta sarà riciclabile a fine vita del pannello". Nel processo produttivo la plastica di scarto viene decomposta e i suoi componenti sono riutilizzati per produrre un polimero trasparente e resistente alla degradazione, idoneo ad essere applicato per realizzare pannelli fotovoltaici più leggeri e che, grazie a trattamenti superficiali, presentano migliori proprietà ottiche e maggiore resistenza allo sporcamento. In prospettiva si lavora anche ad un altro salto tecnologico, sostituire l’argento utilizzato per le griglie delle celle con il rame. Un processo in costante evoluzione che porta l’Italia a giocare un ruolo attivo nella filiera delle rinnovabili.

"Le stime sulla crescita delle rinnovabili per i prossimi anni – ha detto l’ad e direttore generale di Enel, Francesco Starace (a sinistra, nella foto sopra), a margine della presentazione del nuovo polo energetico 3Sun gigafactory di Catania – dicono chiaramente che per l’Italia e l’Europa è strategico investire per dare vita a una filiera produttiva interna, coniugando le esigenze di sicurezza e indipendenza energetica con quelle dell’economia, del lavoro e dell’ambiente". "Con 3Sun dimostriamo nei fatti che si può produrre in Italia, quindi in Europa, pannelli fotovoltaici di ultima generazione in grado di competere sui mercati internazionali grazie a tecnologia innovativa. È da iniziative come questa che cresce il futuro dell’energia. È un passo nel futuro – ha spiegato – e credo sia il primo di tanti passi". Enel sta infatti valutando la creazione di una fabbrica “gemella“ negli Stati Uniti e forse anche di un impianto a Brindisi.

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