Giovedì 18 Aprile 2024

La crescita segna il passo Continua il rally delle Borse

Le previsioni congiunturali per il 2020

MILANO

La crescita mondiale resterà debole nel 2020, ma le Borse corrono. A poche settimane dal rapporto del Fmi, che ha definito la congiuntura globale «precaria», fermandosi a una crescita modesta del 3,4%, i mercati segnalano un crescente ottimismo. Il divorzio tra finanza e realtà non è un fenomeno del tutto nuovo, ma in questa fine di un’annata che ci ha gratificati dei peggiori risultati economici globali da un decennio a questa parte – riflettendo le crescenti tensioni commerciali tra Usa e Cina e il loro impatto su esportazioni e produzione industriale – gli investitori sembrano pronti ad aggrapparsi a ogni minimo segnale positivo, fosse anche solo il fatto che le previsioni per il 2020 hanno smesso di peggiorare.

È vero, insomma, che l’economia sta frenando meno rispetto a quanto non si temesse mesi fa, ma è anche vero che comunque rallenta. È vero che Cina e Usa si avvicinano a un accordo commerciale, ma è anche vero che questa intesa ancora non c’è. E non tutti sono d’accordo su una visione ottimistica del futuro. «Le cose andranno peggio prima di migliorare», è la frase di apertura dell’outlook di Ubs per il 2020. I mercati, nel frattempo, hanno raggiunto i massimi storici, con un rally che da inizio anno è stato del 24% negli Usa, del 25% sulla Borsa di Francoforte e del 28% su quella di Milano. Tutto ciò solo perché il consenso degli analisti, come segnala Bloomberg, ha smesso di precipitare, ma le stime sono comunque calate: un anno fa nell’Eurozona si prevedeva una crescita del Pil nel 2020 pari all’1,7%, mentre ora si stima un più modesto 1%.

Negli Usa il ridimensionamento delle previsioni sul 2020 è meno marcato, ma comunque c’è: da un più 2% previsto un anno fa, ora la media degli economisti ipotizza l’1,8%. Idem dicasi sugli utili delle imprese. Thomas Bucher, equity strategist di Dws, calcola che negli ultimi 12 mesi le stime degli analisti sugli utili 2020 delle aziende sono calate del 13% a livello globale, dell’8,6% a Wall Street e del 14% sulla Borsa di Francoforte. Va bene che gli utili sono ancora previsti in crescita, ma molto meno rispetto a qualche tempo fa.

I mercati finanziari sono fieri di essere lungimiranti, di cogliere le tendenze prima che siano evidenti nei dati economici, e puntano decisi verso una ripresa generalizzata. I rendimenti dei titoli di Stato, un buon indicatore di ottimismo economico, sono aumentati nelle ultime settimane, soprattutto nelle economie più avanzate, dando per scontato che le banche centrali non dovranno impegnarsi molto per stimolare crescita economica e inflazione. I dati suggeriscono, però, che il ritmo della ripresa sarà debole.

Le prospettive per la crescita hanno smesso di peggiorare, ma i rialzi delle previsioni rimangono minuscoli, secondo i dati di Consensus Economics, che fa la media delle stime dei principali economisti. Dopo la «scivolata nell’economia globale» negli ultimi 18 mesi, Peter Hooper, responsabile globale della ricerca economica di Deutsche Bank, osserva che nelle ultime settimane ci sono stati «segnali indicativi di un allentamento» delle tendenze al ribasso.

«I mercati vogliono lasciarsi il 2019 alle spalle e rivolgersi verso la ripresa economica», commenta Ric Deverell nell’outlook della banca d’investimenti Macquarie.

Il respiro di sollievo parte dalla constatazione che le guerre commerciali globali sembrano destinate a smorzarsi nei prossimi mesi, come fa notare Goldman Sachs nel suo outlook per il 2020. Queste tendenze sono diventate visibili nei dati commerciali, con volumi di scambi globali in crescita negli ultimi due mesi. L’indice degli ordini di J.P. Morgan – che tiene traccia degli ordini delle società di beni e servizi dall’estero – è migliorato nell’ultimo mese con il balzo più marcato da quattro anni a questa parte, anche se partiva da una base molto bassa. In Europa, i dati sulla produzione industriale sono aumentati negli ultimi due mesi, interrompendo un periodo di forte contrazione.

Perfino la Germania – che ha sofferto di più per le guerre commerciali – ha registrato una crescita delle esportazioni e ordini industriali più forti del previsto a settembre. «Prevediamo che la crescita globale salirà nel corso del 2020, ma il ritmo della ripresa sarà debole per gli standard del passato”, sostiene Neil Shearing nell’outlook di Capital Economics. Ci vuole più movimento nei dati prima che gli economisti si uniscano ai brindisi di fine anno dei mercati finanziari.

Elena Comelli

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