Martedì 15 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

La benzina vola, effetto domino su tutti i prodotti. "Spesa più cara fino al 20%"

L’ 88% delle merci viaggia su strada e i rincari del carburante vengono scaricati sul cliente. Per Coldiretti il prezzo delle verdure fresche sarà quello che aumenterà maggiormente

Roma, 18 agosto 2023 – L’allarme è generalizzato. Con i prezzi della benzina che continuano a correre, il portafoglio si alleggerisce non solo per gli automobilisti che cominciano o finiscono le vacanze. Ma per tutte le famiglie.

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Sì, perché come denuncia Federdistribuzione, il caro-carburanti ha effetti diretti su tutta la filiera alimentare, arrivando sugli scaffali dei supermercati. Ieri, l’ennesimo aumento registrato dal bollettino del Mimit: la verde in self sulla rete autostradale è salita in media a 2,019 euro al litro. Il 14 agosto era a 2,015 euro. Aumenta anche il costo del gasolio a 1,928 (1,921 alla vigilia di Ferragosto). Insomma, una rincorsa senza fine che però potrebbe avere effetti a cascata anche sull’inflazione. I carburanti, infatti, sono un moltiplicatore importante dei prezzi, che può incidere per lo 0,2%-0,3% sul tasso dell’inflazione e deprimere ancora di più i consumi.

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I costi dei trasporti 

Le associazioni della Grande distribuzione sono già in allarme per la ripresa autunnale. Del resto, come spiega la Coldiretti, in un Paese dove l’88% della merce che arriva nei negozi viaggia su strada, l’aumento record di benzina e diesel comincia a farsi già sentire. Su alcuni generi, in particolare, i costi dei trasporti, possono incidere fino al 30% sul prezzi finale.

I prodotti colpiti 

È il caso, ad esempio, dei prodotti freschi che hanno ritmi di fornitura quasi quotidiani. L’effetto del caro-benzina potrebbe far aumentare i costi della verdura di almeno il 20%. Un po’ meno dura la stangata sulla frutta, dove l’impatto potrebbe attestarsi sul 13,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. I rincari non risparmieranno quasi nessun prodotto, dalla carne, al riso, dall’olio di oliva ai formaggi duri come il pecorino romano e la grana padana, dalle uova alla farina. Insomma, si prepara un vero e proprio salasso nel carrello della spesa, l’unico "paniere" dove l’inflazione registrata dall’Istat continua ad essere a due cifre (il 10,7%), nonostante i ribassi registrati da inizio anno.

Le altre cause

E non c’è solo la benzina a trascinare i prezzi all’insù. A causa dei ritardi infrastrutturali, sottolinea sempre Coldiretti, il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che a livello nazionale è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro) e la Germania (1,04 euro).

Le reazioni 

Sul piede di guerra anche il Codacons che ha deciso di giocare la carta della denuncia contro il ministero dell’Economia e delle Finanze con "diffida a congelare gli introiti delle accise, 2,2 miliardi, che rappresentano un’appropriazione indebita e una speculazione da aggiotaggio nei confronti dei consumatori". Ieri l’associazione dei consumatori aveva annunciato denunce a 104 Procure e alla Guardia di finanza.

Pressioni sul governo 

Aumenta anche il pressing sul governo per ridurre il peso delle accise, che pesano per circa il 50% (Iva compresa) sul prezzo finale alla pompa. Per Federcontribuenti, "il prezzo della benzina può calare di 20 centesimi senza conseguenze negative per le casse dello Stato".

Il confronto 

Assoutenti ribadisce, infine, che la tassazione sui carburanti in Italia è tra le più alte d’Europa e che "le casse statali stanno guadagnando miliardi di euro grazie agli aumenti" nonostante il calo delle quotazioni del petrolio in questi giorni. Quindi chiede al governo di sfruttare gli extra profitti incamerati negli ultimi mesi grazie alle tasse sui carburanti per tagliare le accise".