Palazzo di Varignana, esclusivo resort sui colli bolognesi, presenta l’Olio nuovo, confermando l’eccellenza delle cultivar ‘Ghiacciola’ e ‘Nostrana’ che hanno ottenuto, nel 2018, riconoscimenti nazionali e internazionali. In particolare, il monocultivar (ovvero un olio extravergine prodotto e ottenuto al 100% da una sola tipologia di olive) ‘Ghiacciola Claterna’ ha ricevuto i prestigiosi ‘Tre Foglie’ nella Guida Gambero Rosso, ‘Grande Olio 2019’ nella Guida agli Extravergini Slow Food e, a livello internazionale, il ‘Gold Prize’ al Joop di Tokyo e il ‘Silver Award’ al Nyiooc di New York. L’Olio Nuovo di Palazzo di Varignana è portavoce di una storia antica. La cura e l’attenzione per ogni fase essenziale della realizzazione dell’extravergine di oliva 100% italiano, dalla coltivazione all’imbottigliamento, sono i principi dell’azienda agricola di Palazzo di Varignana, che investe costantemente sulle tecniche di coltivazione, coniugando tradizione e innovazione, per produrre prodotti di eccellenza.
«La campagna olearia del 2019 – spiega Chiara Del Vecchio, product development director food division nei terreni di Agrivar, azienda agricola di Palazzo di Varignana – si è conclusa e, pur con le grandi difficoltà dovute al clima non favorevole di quest’anno, siamo comunque ampiamente soddisfatti perché l’extravergine prodotto è di notevole qualità. Questo conferma che la strada intrapresa con i nostri metodi di coltivazione, unitamente a un’attenzione meticolosa dei dettagli di raccolta e lavorazione, portano a risultati di grande soddisfazione».
Il progetto agricolo ha avuto lo scopo di rivalutare una zona collinare, per sua natura fortemente vocata all’agricoltura, nella quale erano presenti grandi appezzamenti di terra incolti o nei quali si praticavano colture di poco pregio. Sono state effettuate importanti opere di drenaggio, bonifica, pulizia di fossi e regimentazione delle acque piovane che hanno contribuito ad abbassare notevolmente i problemi di dissesto idrogeologico di queste meravigliose colline.
Nel 2021, verrà realizzato il frantoio, grazie al quale si darà vita alla filiera integrata. Per questo progetto, sono già partite le progettazioni, unitamente a quelle di una serra idroponica per la coltivazione dei piccoli frutti e di un laboratorio per la trasformazione della frutta. Gli ulivi piantati nel 2015 e 2016 sono già entrati in produzione: ogni cultivar esprime una propria identità, che si traduce in un olio diverso, come una tavolozza composta da varie sfumature di verde e con tonalità olfattive che spaziano dai fruttati medi a quelli intensi come la ‘Ghiacciola’.
Per il 2019-20 Palazzo di Varignana presenta tre monocultivar: ‘Ghiacciola, Nostrana’ e ‘Correggiolo’, oltre a due blend (delle ’misture’). A partire da quello Blu, nel quale troviamo ‘Frantoio’, ‘Leccino’ e ‘Pendolino’ e il ‘Cru Selection’ con ‘Maurino’ e ‘Correggiolo’. Il prestigioso resort offre ai propri ospiti prodotti a km zero, facendo gustare eccellenze stagionali e autoctone. All’interno di Varsana spa si possono vivere esperienze sensoriali di assoluto relax, grazie ai pacchetti benessere che prevedono trattamenti e successive degustazioni di olio.
L’azienda agricola di Palazzo di Varignana conta al momento 107 ettari di oliveti, tremila metri di orto in avvicendamento e zafferano, un ettaro di mandorleto, un fragoleto, un frutteto di mele, pere, albicocche e ciliege. A questo si aggiungono 4000 metri di goji, un orto terrazzato con 42 diverse erbe aromatiche e 35 ettari di vigneti, in cui si coltivano uve prevalentemente autoctone.
In questo periodo, sono state raccolte anche le melagrane, ottenendo un succo 100% frutta e una gelatina piuttosto originale. Palazzo di Varignana realizza anche confetture particolari, con abbinamento di frutta fresca, bacche di goji ed erbe aromatizzate. Ultimo, ma solo per la fase di raccolto, lo zafferano, detto anche oro rosso, spezia protagonista di tanti piatti della cucina Italiana e Mediterranea. Tutti i prodotti di altissima qualità sono presenti nello shop all’interno del resort e ristoranti di Palazzo di Varignana, in particolare nel ristorante Aurevo, nome che rende omaggio all’’oro verde’, dove sono proposti abbinamenti con gli oli extravergine.
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