Iva su pane e latte azzerata: svolta in manovra. Quali sono i beni di primo consumo

Su alcuni prodotti alimentari sarà probabilmente eliminata per un anno l'imposta al 4%. L'elenco dei beni di primo consumo è lungo, da capire quali verranno detassati

Roma, 19 novembre 2022 - La svolta arriva durante il vertice tra la premier Giorgia Meloni e i capigruppo. Piatto ricco della manovra 2023 (visti i tempi) sarà il taglio dell'Iva su una serie di beni alimentari di prima necessità. L'imposta, che al momento consiste in un'aliquota al 4%, verrebbe azzerata su pane, latte e pasta, seppur solo per un anno. Iva ridotta al 5% sui prodotti per l'infanzia e l'igiene intima femminile (come gli assorbenti).

Vari tipi di pasta in un'immagine d'archivio (Ansa)
Vari tipi di pasta in un'immagine d'archivio (Ansa)

Si lavora ai dettagli della misura, che dovrebbe costare intorno al mezzo miliardo di euro. Attesa per il Cdm di lunedì prossimo che risulterà decisivo per dare contorni definitivi alla Legge di Bilancio. Notizia di ieri sera, il governo pensa anche di introdurre una nuova tassa sulle consegne a domicilio, con l'obiettivo di favorire i negozi di prossimità. Stando alle ultime indiscrezioni, dal nuovo balzello - che ricadrà inevitabilmente sulle vendite online - sarebbero però esclusi i generi alimentari. Salva, quindi, la 'spesa' in rete. Confermato il taglio del cuneo fiscale, che Meloni vorrebbe abbassare di 3 punti, mentre sul fronte pensioni si va verso quota 103 (qui tutte le ultime notizie sulla manovra 2023).

Quali sono i beni di prima necessità

A quanto filtra al momento, l'Iva al 4% dovrebbe essere azzerata per lo meno per "alcuni" prodotti alimentari di prima necessità. Pane, latte e pasta sicuramente. Vediamo però quali sono gli altri generi di primo consumo, in attesa di capire se verranno inseriti o meno nella lista dei beni che subiranno il taglio dell'Iva. Rientrano nell'elenco gli ortaggi (sia freschi, sia cotti o congelati) e frutta (anche cotta e surgelata, ma senza aggiunta di zuccheri). Poi frumento, farina, olio d'oliva e vegetale, crackers, fette biscottate e altri prodotti di "panetteria ordinaria" senza aggiunta di miele, uova, formaggi o zuccheri. Dentro anche i pomodori pelati e le conserve, così come i formaggi e i latticini. È soggetta invece a un'aliquota del 10% (e non subirà quindi l'azzeramento) la carne, così come il pesce. 

Esiste poi una serie di beni non alimentari di primo consumo, anche se difficilmente saranno oggetto del taglio Iva.  Parliamo, ad esempio, di giornali e notiziari quotidiani. Poi libri, periodici, mentre sono esclusi i "giornali e periodici pornografici" e i "cataloghi diversi da quelli di informazione libraria".