Mercoledì 24 Aprile 2024

Italpollina, vista da pionieri «Biostimolanti per natura»

Venticinque anni fa la società veronese imboccò la strada della sostenibilità

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«È l’alba di un nuovo mondo. Un mondo più vicino alla natura». Un quarto di secolo fa Italpollina prendeva la strada della sostenibilità e non la lasciava più. Lo slogan di allora ha fatto scuola nel mondo dei fertilizzanti: «Fu una scelta forte, ma oggi non stiamo più correndo dietro al mercato, è lui che ci viene incontro». Parola di Roberto Longo, direttore commerciale dell’azienda con sede a Rivoli Veronese, distribuita in oltre 70 paesi nel mondo, con 4 stabilimenti produttivi e 13 sedi commerciali.

Proprio 25 anni fa infatti, Italpollina poteva sembrare una voce fuori dal coro, un vero pioniere della sostenibilità, «in quegli anni – prosegue –, abbiamo creato una tendenza, decidendo di usare sempre prodotti naturali». Ma invece passano gli anni ’90, arriva il boom dell’agricoltura biologica, e con essa la necessità per i coltivatori che volevano certificarsi, di ridurre il più possibile l’utilizzo della chimica nel loro lavoro. Il vento cambia, ed entrano in gioco i biostimolanti, uno dei punti forti di Italpollina. «Vengono impiegati nella agricoltura sostenibile per irrobustire le piante – spiega Longo -. In questo modo è possibile per i produttori ridurre l’uso degli additivi, limitando anche le ricadute sull’ambiente».

In poche parole, i biostimolanti hanno la funzione molto simile a quella degli integratori alimentari. «Per la loro produzione vengono impiegati esclusivamente prodotti naturali. Per esempio, sottoprodotti provenienti da alcuni stabilimenti, come semi e pannelli vegetali. Tramite un processo chiamato ‘Lisiveg’ questi composti vengono scissi in organismi più semplici destinati alla realizzazione di fertilizzanti liquidi». Il biologico è quindi un mercato acquisito quasi naturalmente dall’azienda veronese. «Dietro il nostro operato c’è sempre stata una via di fondo: il rispetto dell’uomo, della natura e degli animali. Il tutto aldilà delle rigide logiche di mercato».

Il segreto che c’è dietro, neanche a dirlo, si riassume in una sola parola: innovazione. Sono tre i centri di ricerca e sviluppo su cui Italpollina può contare, forti di investimenti che toccano il 30% del totale. Uno a Nizza, in Francia, mercato che per importanza è secondo solo a quello della Penisola. In Spagna, a Taragona, e quello acquisito 3 anni fa, in Indiana (Stati Uniti).

Nell’ideazione e definizione di nuovi prodotti l’attenzione è rivolta verso l’utilizzo di risorse rinnovabili, l’economizzazione delle risorse più preziose e scarse quali ad esempio l’acqua, la riduzione dell’impatto ecologico, l’ottimizzazione dei risultati.

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