Venerdì 19 Aprile 2024

Gli italiani residenti all'estero sfiorano i 6 milioni

Sono soprattutto giovani del sud che lasciano un Paese dove trovare un lavoro è sempre più diffcile

Giovani in cerca di lavoro

Giovani in cerca di lavoro

Roma, 10 novembre 2022 - Nonostante il calo degli ultimi anni, il numero di italiani all’estero ha superato quello degli stranieri in Italia. È questo il dato più eclatante che emerge dal "Rapporto italiani nel mondo" della fondazione Migrantes. Certo, la pandemia ha rallentato le partenze, ma se si allarga lo sguardo si scopre che dal 2006 ad oggi la presenza i nostri connazionali all’estero è cresciuta passando da 3,1 milioni a oltre 5,8 milioni. Come noto ormai, sono sempre di più i giovani quelli che decidono di andarsene perché, questa è la motivazione principale, "l’Italia ristagna nelle sue fragilità", l’ascensore sociale non funziona e le capacità individuali non vengono valorizzate. Ma andiamo con ordine.

Stranieri in Italia

È un’Italia interculturale quella che affiora dal rapporto 2022 di Migrantes. Un Paese nel quale l’8,8% dei cittadini regolarmente residenti sono stranieri (in valore assoluto quasi 5,2 milioni), mentre il 9,8% dei cittadini italiani risiedono all’estero (oltre 5,8 milioni). In generale, gli immigrati sono in media più giovani degli italiani. I ragazzi nati in Italia da genitori stranieri ("seconde generazioni" in senso stretto) sono oltre 1 milione: di questi, il 22,7% (oltre 228 mila) ha acquisito la cittadinanza italiana. Se ad essi si aggiungono i nati all’estero (245 mila circa) e i naturalizzati (quasi 62 mila), la compagine dei ragazzi con background migratorio supera 1,3 milioni e rappresenta il 13% del totale della popolazione residente con meno di 18 anni. Dettaglio interessante: tra i sogni di queste nuove generazioni sempre più presente è quello di vivere in altri Paesi del mondo. Il 59% degli alunni stranieri che frequentano le medie e le superiori, infatti, vorrebbe, una volta maggiorenne, spostarsi all’estero, un dato molto più alto rispetto ai loro compagni italiani (42%). L’11,6% vorrebbe tornare nel Paese natale (proprio o dei genitori). Il 47,7%, invece, sceglierebbe un Paese diverso sia dall’Italia sia da quello di origine. Gli Stati Uniti sono la meta più desiderata.

All'estero

Per quanto riguarda invece i cosiddetti espatriati, ovvero gli italiani che si trasferiscono all’estero, il Rapporto Migrantes ci consegna una fotografia piuttosto preoccupante. L’attuale comunità italiana all’estero risulta costituita da oltre 841mila minori (il 14,5% dei connazionali iscritti all’Aire) moltissimi dei quali nati all’estero, ma tanti altri partiti al seguito delle proprie famiglie in questi ultimi anni. A questi vanno aggiunti gli oltre 1,2 milioni di giovani tra i 18 e i 34 anni (il 21,8% della popolazione complessiva Aire, che arriva a incidere per il 42% sul totale delle partenze annuali per solo espatrio). Numeri molto elevati, insomma, ma che potrebbero essere addirittura sottostimati: moltissimi sfuggono alle statistiche ufficiali perché non si iscrivono all’Aire (iscrizione che non è prevista per chi si sposta per motivi di studio e formazione). Ecco, quindi, il quadro: giovani che partono e non ritornano, spinta da un tasso di occupazione giovanile (tra i 15 e i 29 anni) pari, nel 2020, al 29,8% e quindi molto lontano dai livelli degli altri paesi europei (46,1% nel 2020 per l’Ue a 27) e con un divario, rispetto agli adulti di 45-54 anni, di 43 punti percentuali.

Divario territoriale

I giovani occupati al Nord, peraltro, sono il 37,8% rispetto al 30,6% del Centro e al 20,1% del Mezzogiorno. Al divario territoriale si aggiunge quello di genere: se i ragazzi residenti nelle regioni settentrionali risultano quelli maggiormente occupati con il 42,2%, le ragazze della stessa fascia di età ma residenti al Sud non superano il 14,7%. "Il triplice rifiuto percepito dai giovani italiani, anagrafico territoriale e di genere" si legge nel Rapporto, "incentiva il desiderio di estero e soprattutto lo fa mettere in pratica". Dal 2006 al 2022 la mobilità italiana è cresciuta dell’87% in generale, del 94,8% quella femminile, del 75,4% quella dei minori e del 44,6% quella per la sola motivazione "espatrio".

Un paese per vecchi

Ma a spingere i giovani ad andarsene è l’Italia, un Paese che "ristagna nelle sue fragilità", che «ha definitivamente messo da parte la possibilità per un individuo di migliorare il proprio status durante il corso della propria vita accedendo a un lavoro certo, qualificato e abilitante (ascensore sociale)» e che continua a mantenere i giovani confinati per anni in "riserve di qualità e competenza" a cui poter attingere, ma il momento non arriva mai". A partire sono soprattutto giovani che abitano in Lombardia (incidenza del 19,0% sul totale) e in Veneto (11,7%). Seguono la Sicilia (9,3%), l’Emilia-Romagna (8,3%) e la Campania (7,1%). Per quanto riguarda i dati più recenti, da gennaio a dicembre 2021 si sono iscritti all’Aire 195.466 cittadini italiani, il -12,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente quando erano, in valore assoluto, 222.260. Le partenze per espatrio avvenute lungo il corso del 2021 sono state 83.781, la cifra più bassa rilevata dal 2014, quando erano più di 94 mila.

L'identikit

L’identikit che è possibile tracciare dai dati complessivi indica che chi è partito per espatrio da gennaio a dicembre 2021 è prevalentemente maschio (il 54,7% del totale), giovane tra i 18 e i 34 anni (41,6%) o giovane adulto (23,9% tra i 35 e i 49 anni), celibe/nubile (66,8%). I minori scendono al 19,5%. I coniugati si attestano al 28,1%. Gli italiani nati all’estero sono aumentati dal 2006 del 167% (in valore assoluto sono, oggi, 2.321.402 mentre erano 869 mila nel 2006). Gli oltre 5,8 milioni di iscritti all’Aire hanno, quindi, un profilo complesso: sono giovani (il 21,8% ha tra i 18 e i 34 anni), giovani adulti (il 23,2% ha tra i 35 e i 49 anni), adulti maturi (il 19,4% ha tra i 50 e i 64 anni), anziani (il 21% ha più di 65 anni, ma di questi l’11,4% ne ha più di 75) o minori (il 14,5% ha meno di 18 anni). Oltre 2,7 milioni (il 47,0%) sono partiti dal Meridione (di questi, 936 mila circa, il 16%, dalla Sicilia o dalla Sardegna); 2,1 milioni (il 37,2%) sono partiti dal Nord Italia e il 15,7%, invece, è originario del Centro Italia.Il 54,9% degli italiani (quasi 3,2 milioni) sono in Europa, il 39,8% (oltre 2,3 milioni) in America, centro-meridionale soprattutto (32,2%, oltre 1,8 milioni). Gli italiani sono presenti in tutti i paesi del mondo. Le comunità più numerose sono, ad oggi, quella argentina (903.081), la tedesca (813.650), la svizzera (648.320), la brasiliana (527.901) e la francese (457.138).