Bologna, 15 settembre 2024 – Bei tempi quelli della maggior tutela. Sono bastati pochi mesi di mercato libero obbligatorio dell’energia per rimpiangerli. Lo dimostra l’ultimo monitoraggio di settore pubblicato da Arera, elaborato da Assium (l’associazione degli utility manager), secondo cui nel primo semestre del 2024 la bolletta media della luce si è attestata a 725 euro all’anno per i contratti a prezzo variabile e a 653 euro per quelli a prezzo fisso, rispettivamente il 15,3% e il 3,8% in più rispetto alla bolletta media della maggior tutela (629,05 euro). Numeri che dimostrano come gli italiani non sappiano districarsi tra le offerte sul mercato libero, mostrando una certa confusione e "compiendo scelte controproducenti" che li portano a pagare bollette "sensibilmente salate".
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Una significativa quota di clienti che dal 2022 ha cambiato fornitore o è passata al mercato libero dell’elettricità ha scelto tariffe economicamente meno vantaggiose, pur in presenza di offerte disponibili favorevoli, "al punto che – rileva Assium – nei primi sei mesi del 2024 i clienti che hanno scelto un’offerta non conveniente sono stati il 22,6% per i contratti a prezzo variabile e addirittura il 43,6% per quelli a prezzo fisso". Questo anche perché sul portale di Arera solo 33 offerte della luce, pari all’1,6% di quelle a disposizione, sono risultate più convenienti della maggior tutela (per il cliente tipo domestico residente con consumo da 2.700 kWh e 3 kW di potenza).
Il quadro cambia, ma solo per le offerte a prezzo fisso, se si analizza il settore del gas. Nel primo semestre del 2024, per il cliente domestico tipo con consumo annuo di 1.400 Smc, sono risultate disponibili in media 46 offerte più convenienti del Servizio di tutela della vulnerabilità, ovvero il 3,8% delle offerte a disposizione. Sul mercato libero, la spesa annua è in media di 1.491,89 euro per le offerte a prezzo variabile e di 1.083,81 euro per quelle a prezzo fisso, a fronte di una bolletta annua prevista sul Servizio di vulnerabilità di 1.481,83 euro. Questo significa che chi ha scelto le offerte più convenienti a prezzo variabile spende in media per il gas lo 0,67% all’anno in più rispetto agli utenti vulnerabili, mentre chi ha scelto le offerte più convenienti a prezzo fisso risparmia il 26,8%.
"I dati di Arera dimostrano come i consumatori italiani siano ancora molto confusi sul fronte delle forniture di luce e gas – commenta il presidente di Assium, Federico Bevilacqua – Infatti non conoscono le offerte disponibili sul mercato e, quando cambiano fornitore, nella maggior parte dei casi scelgono offerte non convenienti che fanno crescere anche di molto la spesa per le bollette. Il mercato offre enormi potenzialità di risparmio, ma gli utenti non lo sanno. Per questo la figura dell’utility manager assume un’importanza fondamentale, trattandosi di un professionista in grado di seguire passo passo il consumatore, dalla scelta del gestore alla fase post-vendita, individuando le offerte migliori sulla base del profilo e dei consumi del cliente".