
Solo il 30% degli italiani ha competenze finanziarie adeguate
In un Paese dove parlare di soldi è ancora un tabù e l’educazione finanziaria è spesso lasciata al caso, l’Italia continua a sprofondare nei ranking internazionali. Avere competenze di base su risparmio, investimento e indebitamento è ormai indispensabile per affrontare la complessità del presente, ma milioni di italiani ne sono ancora privi. E non è di certo un argomento che viene affrontato a tavola con i propri figli o tra i banchi di scuola. Purtroppo.
Secondo l’ultima indagine della Banca d’Italia, solo il 30% della popolazione raggiunge un livello “adeguato” di alfabetizzazione finanziaria, ben al di sotto della media OCSE. Il quadro peggiora se si guarda alla capacità di pianificare le proprie finanze, comprendere i rischi o gestire l’indebitamento: oltre il 40% degli italiani non ha mai redatto un bilancio familiare, e uno su tre non sa distinguere tra tasso di interesse semplice e composto.
Il divario geografico aggrava il quadro: il Nord Italia mostra performance superiori nella gestione del risparmio, con un più ampio accesso agli strumenti digitali e maggiore familiarità con concetti economici di base. Al contrario, il Sud e le Isole soffrono di un deficit strutturale, dove l’analfabetismo finanziario si intreccia con livelli più bassi di reddito, istruzione e inclusione digitale. In Sicilia, ad esempio, solo il 21% della popolazione adulta ha un conto titoli, rispetto al 38% in Lombardia (dati Consob 2023).
In questo contesto, le piattaforme di investimento digitali possono rappresentare una leva di democratizzazione. Offrono non solo accesso semplificato ai mercati finanziari, ma anche strumenti educativi, simulatori e contenuti formativi integrati. App come Scalable Capital, Moneyfarm, Tinaba o Gimme5, ad esempio, non si limitano a gestire portafogli, ma aiutano gli utenti a imparare investendo, abbattendo barriere culturali e tecnologiche.
A voler rafforzare la propria crescita anche in Italia, per contribuire a colmare il divario finanziario, è Scalable Capital, piattaforma che offre agli investitori retail un accesso semplice ed economico ai mercati finanziari, permettendo di investire in ETF, azioni, fondi, criptovalute e private equity. Una sfida alla alfabetizzazione che si consolida con la recente chiusura del nuovo round di finanziamento da 155 milioni di euro (175 milioni di dollari), guidato da Sofina, holding d’investimento globale quotata su Euronext Bruxelles e Noteus Partners, investitore paneuropeo specializzato in growth equity per il settore tecnologico, partecipato anche da investitori come Balderton Capital, Tencent e HV Capital.
“Questo round rappresenta un chiaro segnale di fiducia e un passo decisivo verso il nostro obiettivo: diventare la piattaforma di riferimento per gli investimenti retail in Europa”, spiega Erik Podzuweit, co-fondatore e Co Ceo di Scalable Capital. “ETF a basso costo e ben diversificati, accesso gratuito alla conoscenza finanziaria, borse pensate per gli investitori retail e piattaforme tecnologiche come Scalable Capital hanno trasformato l’accesso ai mercati per milioni di persone. Con questo nuovo capitale, continueremo a investire nella nostra piattaforma integrata per accelerare ulteriormente questo cambiamento”, aggiunge Florian Prucker, co-fondatore e Co Ceo.
Ma affinché queste piattaforme possano avere un impatto sistemico, è necessario integrare queste soluzioni con politiche pubbliche e programmi scolastici che mettano al centro l’educazione economica, fin dalla giovane età.
“Parte delle risorse saranno destinate proprio a sostenere la crescita in Italia, dove è sempre più importante e critico il bisogno accompagnare le persone di ogni fascia d’età in nuove modalità di impiego del denaro per assicurarsi un futuro sereno”, conclude Alessandro Saldutti, Country Manager Italia di Scalable Capital, commentando l’operazione. L’Italia ha bisogno di una nuova alfabetizzazione: non solo per capire il denaro, ma per imparare a usarlo come strumento di libertà e progettualità.