Giovedì 18 Aprile 2024

Ita Airways, conti in rosso e guerra intestina: un anno fallimentare

Confermata la revoca delle deleghe ad Altavilla e il passaggio delle stesse a Lazzerini. Spaccatura sulla possibile cessione del 50% al fondo Centares

Un aeroplano Ita Airways

Un aeroplano Ita Airways

Una lenta agonia. Alitalia e poi Ita Arways nata sulle ceneri della compagnia di bandiera che ha accumulato perdite per oltre quarant'anni e continua ancor oggi a bruciare il denaro dei contribuenti. I vari governi, intanto, si accapigliano sulla compagnia internazionale a cui venderla, prima Air France, poi Lufthansa, poi Air France e così via per anni, sempre tirandosi indietro all'ultimo minuto, come già successe nell'estate del 2008 sul filo di lana, con il niet a Air France di Silvio Berlusconi, che consegnò la compagnia di bandiera ai "capitani coraggiosi" italiani, malgrado l'offerta dei francesi fosse molto più vantaggiosa per tutti. Poi c'è stato il fallimento degli italiani con miliardi di perdite, il passaggio disastroso agli emiratini di Etihad, la loro fuga e l'ennesimo fallimento.

Nel frattempo, le compagnie low cost hanno completamente espugnato il mercato italiano: Ryanair è ormai da anni il primo vettore nazionale, con il 40% dei posti messi in vendita in Italia, e anche Easyjet ha superato quest'anno il magro 10% detenuto da Ita - decollata l'anno scorso con dimensioni dimezzate rispetto ad Alitalia - nel suo stesso mercato domestico.

Conti in rosso

Un trend irreversibile, secondo gli esperti: sempre più collegamenti saranno nelle mani delle compagnie low cost. In questa sarabanda di disastri s'inserisce il cda di oggi: i consiglieri di quel che resta della compagnia italiana, sull'orlo di un altro fallimento, sono di nuovo ai ferri corti. La discussione (e il voto) verte sulla revoca delle deleghe operative del presidente Alfredo Altavilla e la loro assegnazione all’amministratore delegato Fabio Lazzerini, dopo giorni di tensioni, liti e pareri legali che hanno coinvolto anche il Tesoro, azionista unico di Ita.

La nuova livrea degli aerei Ita Airways
La nuova livrea degli aerei Ita Airways

Il braccio di ferro

Il 12 ottobre, infatti, sei membri (dimissionari) del cda — chiamati ad approvare i conti del primo semestre e a chiedere al Mef ancora 400 milioni di euro di aumento di capitale — hanno deciso di togliere i poteri ad Altavilla e di affidarli a Lazzerini, accusando Altavilla di intralciare l’iter di vendita alla cordata guidata dal fondo Certares (con Air France e Delta) della quota di maggioranza dell’aviolinea tricolore. Il presidente si è opposto, sostenendo che la questione non era all’ordine del giorno e che secondo lui spetta all’assemblea dei soci (o meglio del socio, il Tesoro), convocata l’8 novembre, decidere sulle deleghe. Il Tesoro, però, ha sostenuto l’iniziativa dei sei consiglieri e dell’ad e invitato a procedere di conseguenza. Qui si è inserito, però, il collegio sindacale, chiedendo un nuovo cda, vista la decisione del 12 ottobre.

La sospensione

E siamo al cda di oggi, che ha "pienamente" confermato il passaggio delle deleghe da Altavilla a Lazzerini. Il consiglio ha poi ribadito che il compito principale dell'azienda è quello di rimanere focalizzata sul piano industriale, proseguendo lungo la strada intrapresa che sta mostrando "risultati migliori rispetto alle aspettative".

Tra un cda e l'altro, la resa dei conti è proseguita e il capo del personale Domenico Galasso ha firmato la sospensione di due dirigenti accusati di gravi violazioni, ovvero di ostacolare la cessione della compagnia al fondo Certares, favorendo così la cordata Msc-Lufthansa, diffondendo informazioni false dentro e fuori l’azienda e commettendo la leggerezza di lasciarne traccia scritta in alcune e-mail.

La spaccatura

Si tratta della stessa accusa che è stata lanciata nei confronti di Altavilla e che testimonia come all’interno di Ita esista una forte spaccatura tra i fautori di Air France e quelli di Lufthansa, come da tradizione. Malgrado le faide in corso, c'è anche chi tenta di portare avanti faticosamente la cessione della società. La settimana prossima potrebbe essere decisiva in questo senso, dal momento che è in programma una nuova "expert session", terzo incontro operativo tra Ita e Certares per definire i dettagli della cessione del 50% più un’azione della compagnia

 

L'assemblea

 

Il prossimo 8 novembre l’assemblea dei soci darà il via libera al nuovo aumento di capitale: altri 400 milioni di euro dal Tesoro. Poi toccherà al nuovo governo, che si è già dichiarato fondamentalmente contrario alla vendita per motivi nazionalistici, chiudere il dossier e mettere l’ultima parola su questo ennesimo tentativo di cessione.