Venerdì 18 Aprile 2025
REDAZIONE ECONOMIA

L’inflazione sale per il secondo mese consecutivo. Aumenta il carrello della spesa

L’Istat ha rilevato una crescita dei prezzi dell’1,9% a marzo rispetto all’anno precedente. Il Codacons calcola incrementi di spesa annua per le famiglie italiane fra 620 e 850 euro

L’inflazione sale per il secondo mese consecutivo. Aumenta il carrello della spesa

Roma, 16 aprile 2025 – A febbraio c’era stato un lieve aumento che è stato confermato nel mese di marzo dai dati dell’Istat che attestano a +1,9% l’aumento dei prezzi rispetto allo stesso mese del 2024. Un inflazione che pesa sulle spalle dei consumatori e che nei prossimi mesi potrebbe avere risvolti peggiori (o meglio imprevedibili) vista la “guerra dei dazi” dichiarata da Trump.

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Sale l'inflazione nel mese di marzo, aumenta il costo della spesa per le famiglie italiane

Carrello della spesa più caro

Accelera ancora il carrello della spesa. Secondo quanto rileva l'Istat nelle stime definitive dell'inflazione di marzo 2025 prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona accentuano leggermente il loro tasso tendenziale di crescita, che il mese scorso è salito a +2,1% dal +2,0% di febbraio. Resta invece stabile l'andamento dei prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto resta stabile (a +1,9% come a febbraio).

Sale l’inflazione

A marzo 2025, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% su febbraio e dell'1,9% su marzo 2024, in rialzo rispetto all'1,6% del mese precedente. La stima preliminare era al 2,0%. Lo rileva l'Istat precisando che l'evoluzione dei prezzi risente principalmente dell'andamento delle componenti più volatili dell'indice.

Cosa aumenta

Sono infatti in accelerazione su base tendenziale sia i prezzi dei beni energetici (+2,6%, da +0,6%), spinti dalla componente non regolamentata (+0,7%, da -1,9%), sia quelli degli alimentari non lavorati (+3,3%, da +2,9%). Un sostegno all'inflazione si deve anche, tra gli altri, ai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,5%), ai servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,8%) e infine ai beni durevoli (la cui flessione si attenua da -1,5% a -1,2%).

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Cosa cala

All'opposto, decelerano i prezzi degli energetici regolamentati (da +31,4% a +27,2%) e quelli dei servizi relativi ai trasporti (da +1,9% a +1,6%).

A marzo l'"inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,7%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera lievemente, da +1,7% a +1,8%. La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si accentua, da +1,1% a +1,5%, come anche quella dei servizi, seppur in lieve misura (da +2,4% a +2,5%).

La “stangata di Pasqua”

Il rialzo dell'inflazione all'1,9% a marzo, in termini di spesa e considerata la totalità dei consumi di una famiglia, equivale ad un aggravio pari in media a +624 euro annui per la famiglia “tipo”, +851 euro per un nucleo con due figli. Lo afferma il Codacons, che dopo i dati definitivi diffusi oggi dall'Istat parla senza mezzi termini di “stangata di Pasqua”. L'andamento dei listini al dettaglio di prodotti alimentari e bevande analcoliche risulta in forte crescita, con un aumento medio del +2,5% su base annua, con punte del +3,3% per i beni non lavorati – spiega il Codacons –. Rincari che stanno proseguendo nelle ultime settimane, e che incideranno sulle spese di Pasqua degli italiani. Tra i prodotti più colpiti dagli aumenti dei prezzi vi sono proprio uova di cioccolato e colombe che risentono della crisi delle materie prime, con le quotazioni del cacao e del burro salite alle stelle. Per le uova di Pasqua, in particolare, il Codacons ha registrato nei negozi rincari fino al +30% rispetto allo scorso anno per alcune note marche industriali, con i prezzi che nei supermercati hanno raggiunto gli 80 euro al kg, mentre la colomba classica aumenta del +9% sul 2024. “Il rialzo dell'inflazione peserà inevitabilmente sulla Pasqua degli italiani, con le famiglie che dovranno spendere di più per portare cibi e bevande in tavola, e soprattutto per acquistare i dolci simbolo della festività come uova di cioccolato e colombe, i cui listini risentono della grave crisi globale delle materie prime» afferma il presidente Carlo Rienzi.