Sabato 20 Aprile 2024

Istat, disoccupazione giovanile ai minimi. Nel 2017 il Pil è cresciuto dell'1,5%

A gennaio la disoccupazione risale all'11,1% ma aumentano anche le persone che cercano lavoro. Gentiloni esulta: "Crescita finalmente rilevante"

Giovani e lavoro

Giovani e lavoro

Milano, 1 marzo 2017 - Dati incoraggianti dall'Istat: a gennaio 2018 la disoccupazione giovanile scende al 31,5% (-1,2% rispetto al mese precedente), ai minimi dal dicembre 2011, quando si attestò al 31,5%. La disoccupazione a gennaio risale all'11,1% (+0,2 punti percentuali rispetto a dicembre), ma cresce anche la stima delle persone in cerca di occupazione (+ 2,3%, +64mila) dopo cinque mesi consecutivi di calo. Segnali positivi anche per il Pil, che nel 2017 ha registrato un aumento dell'1,5%, rialzo massimo dal 2010 (+1,7%). Rispetto al 2016 l'accelerazione è netta (la crescita nel 2016 è stata dello 0,9%). Il dato è in linea con le indicazioni del Governo, che nella Nota di aggiornamento al Def ha previsto un rialzo dell'1,5%.

Il rapporto deficit-Pil nel 2017 è sceso all'1,9%, a fronte del 2,5% dell'anno precedente. Il dato è inferiore alle indicazioni del Governo, che nell'aggiornamento al Def prevedeva un deficit al 2,1% del Pil. Ma il risultato del 2017, il migliore da 10 anni, non include, spiega l'Istat, la contabilizzazione degli effetti dei salvataggi delle banche venete: "per definirli si attende la valutazione di Eurostat, richiesta con procedura formale", sottolinea l'Istituto di statistica.

Il rapporto debito-Pil dell'Italia è risultato nel 2017 pari al 131,5%, in calo rispetto al 132,0% del 2016. Il dato è lievemente migliore rispetto alle indicazioni del Governo, che nella Nota di aggiornamento al Def ha previsto un rapporto in calo al 131,6%. L'avanzo primario è ancora una volta positivo salendo all'1,9% dall'1,5% del 2016. Il saldo è positivo da 8 anni consecutivi. 

PRESSIONE FISCALE - La pressione fiscale in Italia è scesa al 42,4% del Pil, in calo rispetto al 42,7% dell'anno precedente. 

CAPITOLO OCCUPAZIONE - A gennaio il numero degli occupati torna a salire, in aumento di 25mila unità (+0,1%) su dicembre. L'Istat spiega che "crescono in misura consistente i dipendenti a tempo determinato, mentre calano i permanenti e gli indipendenti". Su base annua si conferma l'aumento degli occupati (+0,7%, +156 mila) e anche qui la "crescita si concentra solo tra i lavoratori a termine (+409 mila) mentre calano gli indipendenti (-191 mila) e i permanenti (-62 mila)". I dipendenti a termine toccano i 2,9 milioni, aggiornando il record assoluto.

Anche l'occupazione femminile tocca un record storico, salendo al 49,3%. D'altro canto il tasso di inattività (che comprende chi non cerca lavoro) delle donne è sceso al 43,7%, anche in questo caso un minimo assoluto. Il tasso di occupazione delle donne resta comunque di quasi 20 punti percentuali inferiore a quello degli uomini (67%).

L'Istituto segnala "la forte crescita" per under 25, che su base mensile salgono di 61 mila unità (+6%), attestandosi a 1 milione e 74 mila occupati. Tanto che il tasso di occupazione giovanile sale al livello più alto da ottobre 2012 (18,3%).

La disoccupazione, come detto sopra, a gennaio risale all'11,1% ma torna a crescere anche la stima delle persone in cerca di occupazione (+2,3%, +64 mila) dopo cinque mesi consecutivi di calo. Tuttavia risultano in discesa su base annua (-147 mila). Si contano così 2 milioni e 882 mila disoccupati. 

DISOCCUPAZIONE EUROPA  - Disoccupazione in calo nella zona euro e nell'intera Unione europea a gennaio: lo rende noto Eurostat, secondo cui il tasso di disoccupazione destagionalizzato dell'area euro si è attestato all'8,6% a gennaio 2018, stabile rispetto a dicembre 2017 e in calo rispetto al 9,6% di gennaio 2017. Si tratta del tasso più basso registrato nell'area dell'euro da dicembre 2008.

GENTILONI - "Oggi abbiamo ricevuto dall'Istat dei dati molto incoraggianti per la nostra economia, non solo per conferma crescita finalmente rilevante" ma anche perché «udite udite, cala il debito pubblico", esulta il premier Paolo Gentiloni. 

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