Istat, a marzo disoccupazione all'11%. Giù tra i giovani. Occupati al top dal 2008

Buon aumento del numero degli occupati (+62 mila), ma sono soprattutto contratti a termine. Scende il numero degli inattivi. Il mercato del lavoro trainato soprattutto dagli uomini, giù le donne

Lavoro in industria

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Roma, 2 maggio 2018 - Arrivano dati positivi sul fronte del lavoro all'indomani della giornata del Primo maggio. Secondo le rilevazioni dell'Istat il tasso di disoccupazione a marzo rimane stabile all'11,0%, continuando a viaggiare sui livelli più bassi da settembre del 2012 ma sopra di 5 punti percentuali rispetto ai valori pre-crisi. Tuttavia la stima delle persone in cerca di occupazione registra su base mensile un aumento dello 0,7% (+19 mila). Nell'arco di un anno, invece, i disoccupati risultano ancora in calo, attestandosi a 2 milioni 865 mila (-4,0%, -118 mila). 

Bene anche il dato relativo ai giovani. Sempre a marzo la disoccupazione giovanile, tra i 15 e i 24 anni, scende al 31,7%, calando di 0,9 punti percentuali rispetto a febbraio. Per l'istituto di statistica si tratta del tasso più basso da dicembre 2011. Inoltre, se la stima degli occupati continua a crescere segnando un aumento dello 0,3% rispetto a febbraio (pari a 62 mila unità), una spinta arriva proprio dagli under 35. Nella fascia 15-34 anni l'incremento di occupati è pari a 68mila unità. 

Quanto alla tipologia di rapporto di lavoro, c'è "una ripresa degli indipendenti (+56mila), che recuperano in parte la diminuzione osservata nei primi due mesi dell'anno e, in misura più lieve, dei dipendenti a termine (+8mila), mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti (-2mila)".

Da rilevare poi che il tasso di inattività, sostanzialmente la quota di persone che non hanno un lavoro né lo cercano, scende al 34,3%, segnando il minimo dall'inizio delle serie storiche del 1977. Il loro numero si riduce di oltre 100mila unità in solo mese. L'Istat registra anche che il tasso di occupazione, salito di 0,2 punti su febbraio, al 58,3%, il livello più alto da ottobre del 2008. Il numero degli occupati si attesta così a 23 milioni 134 mila, il massimo da luglio sempre del 2008. La crescita dell'occupazione a marzo è dovuta interamente alla componente maschile (+81 mila) mentre per le donne, dopo l'aumento dei mesi precedenti, si registra un calo (-19 mila).

Nell'arco del primo trimestre 2018, prosegue l'Istat, si stima una crescita degli occupati dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (+21 mila). L'aumento interessa gli uomini e tutte le classi di eta' ad eccezione dei 35-49enni. Crescono i dipendenti a termine (+66 mila), mentre diminuiscono lievemente i permanenti (-8 mila) e in misura piu' consistente gli indipendenti (-37 mila). Alla crescita degli occupati nel trimestre si accompagna un lieve aumento dei disoccupati (+0,1%) e un calo degli inattivi (-0,3%, -34 mila). Su base annua continua l'aumento degli occupati (+0,8%, +190 mila). La crescita interessa uomini e donne e riguarda esclusivamente i lavoratori a termine (+323 mila), mentre calano i permanenti (-51 mila) e gli indipendenti (-81 mila). Crescono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+391 mila) e, in misura minore, i 15-34enni (+46 mila) mentre calano i 35-49enni (-246 mila). Nell'arco di un anno diminuiscono sia i disoccupati (-4,0%, -118 mila) sia gli inattivi (-1,1%, -150 mila).

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