Roma, 11 giugno 2020 - Una fotografia drammatica quella che fa l'Istat sulla produzione industriale di aprile: si registra rispetto allo stesso mese dello scorso anno, un calo del 42,5%, mentre rispetto a marzo siamo a un -19,1%.
L'istituto nazionale di statistica rileva che tutti i settori sono in calo, con crollo drammatici per quanto riguarda il tessile e l'abbigliamento (-80,5%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (-74%), "con riduzioni della produzione senza precedenti". Unico comparto in lieve crescita è quello farmaceutico che registra un +2%. Resta sostanzialmente stabile il settore alimentare (-0,1%).
"Ad aprile le misure di contenimento dell'epidemia di Covid-19 - commenta l'Istat - hanno determinato la forzata chiusura dell'attività di molti settori per l'intero mese, con effetti negativi rilevanti sui livelli produttivi".
L'indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale solo per l'energia (+0,7%), mentre ampie diminuzioni si registrano per i beni intermedi (-24,6%), i beni strumentali (-21,8%) e, in misura meno intensa, i beni di consumo (-14,0%). Forti flessioni tendenziali caratterizzano quasi tutti i principali comparti; il calo è infatti meno pronunciato solo per l'energia (-14,0%), mentre risulta molto rilevante per i beni strumentali (-51,5%), i beni intermedi (-46,0%) e quelli di consumo (-39,8%). Tutti i principali settori di attività economica registrano diminuzioni tendenziali. Cali più contenuti nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-8,1%).
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