Istat, nel 2017 disoccupazione cala all'11,2%: ai minimi dal 2013

Sale il numero dei giovani con un lavoro: +45mila. Ocse: crescita Italia +1,5% nel 2018. "Nessun impatto dalle elezioni"

Lavoro in industria

Lavoro in industria

Roma, 13 marzo 2018 - Il tasso di disoccupazione scende ancora: nella media del 2017, secondo quanto rilevato dall'Istat, è calato di 0,5 punti percentuali, passando dall'11,7% all'11,2%. Si tratta del terzo calo consecutivo e del livello più basso dal 2013, ovvero da quattro anni. Il numero delle persone in cerca di un lavoro si riduce di oltre 100mila unità (-105 mila, -3,5%). Il tasso di disoccupazione si riduce in tutte le aree territoriali del Paese ma "i divari rimangono accentuati: nel Mezzogiorno (19,4%) è quasi tre volte quello del Nord (6,9%) e circa il doppio di quello del Centro (10,0%)". 

Numeri positivi per i giovanissimi under 25, dove il tasso scende scende al 34,7% (-3 punti) e per i giovani 15-34enni (al 21,2%, -1,3 punti), mentre sale per gli over 50 (al 6,2%, +0,2 punti). Il numero di disoccupati con almeno 50 anni sale a 539 mila (+38 mila unità in un anno, +7,6%).

Comunque il 2017, nel complesso, si caratterizza per un nuovo aumento dell'occupazione - sia nei valori assoluti sia nel tasso - che coinvolge anche i giovani di 15-34 anni. Nella media del 2017 prosegue per il secondo anno l'aumento del numero degli occupati di 15-34 anni (45.000, +0,9%) a cui si associa la crescita del tasso di occupazione a un ritmo analogo a quello dell'anno precedente (+0,7 punti). Per i 35-49enni alla riduzione del numero di occupati si accompagna l'aumento del tasso di occupazione (+0,6 punti). Persiste la crescita dell'occupazione e del relativo tasso per gli ultracinquantenni. 

IL RAPPORTO DELL'OCSE - L'Ocse intanto ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica dei Paesi avanzati, mentre ha confermato quelle sull'Italia all'1,5 per cento su quest'anno e all'1,3 per cento sul 2019. L'ente parigino ha invece alzato la stima sulla crescita globale al 3,9 per cento sia sul 2018 che sul 2019, quella sull'area Ocse è stata alzata al 3 per cento su entrambi gli anni e la previsione sull'area euro è stata incrementata al 2,3 per cento sul 2018 e al 2,1 per cento sul 2019. 

"L'esito delle elezioni non ha un impatto sulle nostre previsioni di crescita", ha detto il capo economista ad interim dell'Ocse, Alvaro Pereira. "Siamo piuttosto positivi sull'Italia, da quando c'è l'euro vediamo per la prima volta tassi di crescita fino all'1,5%", ha aggiunto, sottolineando che "i mercati hanno reagito bene alle elezioni, è in corso una ripresa del mercato del lavoro grazie alle riforme fatte" e l'Italia "beneficerà" dal buon andamento in Europa.

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