IPhone 14, produzione in ritardo. Colpa del Covid 19

In Cina, dove si assembla oltre il 90% dei telefonini Apple, la diffusione del Coronavirus e la politica 'zero contagi' hanno frenato le attività. Tempi di consegna dilatati, fatturato in calo

IPhone 14 in vendita a Pechino (Ansa)

IPhone 14 in vendita a Pechino (Ansa)

L’ondata di contagi da Covid 19 in Cina continua a rallentare la produzione di IPhone 14. La notizia è stata confermata in un recente articolo pubblicato dal Financial Times, che segnala come il diffondersi di casi positivi stia incidendo sulla catena di approvvigionamento Apple su scala mondiale. Un quinto delle entrate di Apple, infatti, proviene dalle vendite in Cina e oltre il 90% degli iPhone viene assemblato sempre lì.

La politica zero contagi

La politica "tolleranza zero Covid", portata avanti a spada tratta dal Presidente cinese Xi Jinping fino a pochi giorni fa, ha inciso certamente sul rallentamento produttivo della mela americana. Si tratta di una linea durissima che prevedeva che al comparire di pochi e singoli casi di persone positive, venissero isolati interi quartieri o aziende. Una politica rigorosa, che ha frenato la crescita economica cinese e ha fatto insorgere il malcontento generale della popolazione. Sotto pressione da più parti, negli ultimi giorni il governo ha allentato le misure di restrizione (notizia di oggi è l'abolizione della quarantena obbligatoria per chi arriva dall'estero). Ma non è chiaro quando l'economia ripartirà a pieno.  

Il caso iPhone City (Zhengzhou)

Già ad ottobre la produzione di iPhone era drasticamenta calata nella città-fabbrica di Foxconn, conosciuta come “iPhone city”, ossia Zhengzhou, dopo che si erano verificati centinaia di contagi Covid.  A distanza di mesi l’attività non ha ancora ripreso a pieno regime.  Zhengzhou è la più grande multinazionale taiwanese produttrice di componenti elettronici originali Apple in tutto il mondo: qui centinaia di migliaia di dipendenti lavorano notte e giorno per produrre 500.000 melafonini al giorno. 

Tempi di consegna dilatati e fatturato giù

La produzione rallentata condiziona innanzitutto i tempi di consegna, diventati insolitamente lunghi rispetto alle tempistiche Apple. Si parla di circa 23 giorni. Ma anche le perdite in termini di fatturato danno segnali preoccupanti: gli analisti internazionali hanno stimato che lo stop è costato ad Apple circa 1 miliardo di dollari a settimana in vendite perse, sperimentando una carenza di iPhone compresa tra i 5 e i 15 milioni. Inoltre, Secondo le stime raccolte da Visible Alpha, gli utili netti della multinazionale dovrebbero crollare di oltre l’8%. Ciò frenerebbe l’aumento dei ricavi dell’azienda dopo 3 anni e mezzo di crescita costante.

Un duro colpo per l’azienda americana, che ha  però attutito la stangata: il fatturato annuale dell’azienda, infatti, scenderà appena al di sotto del record di 123,9 miliardi di dollari raggiunto nello stesso periodo dell’anno scorso. La situazione riconferma  comunque la necessità per Apple di diversificare la propria catena di approvvigionamento, dislocando le proprie aziende anche in zone diverse dalla Cina, come l’India.

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