Mercoledì 24 Aprile 2024

Utilizzare il risparmio per sostenere la crescita delle Pmi

UTILIZZARE I RISPARMI non solo come forma d’investimento ma anche per sostenere la crescita dell’economia e in particolare delle piccole e medie imprese italiane. Lo si può fare con i Pir, i Piani individuali di risparmio. Nati cinque anni fa, i Pir hanno alternato periodi di successo, con il boom di raccolta nei primi due anni (2017-2018), un blocco dal 2019 in virtù delle restrittive modifiche normative e poi, sulla scia dell’introduzione di nuove norme con la Legge di Bilancio del 2020, una ripresa l’anno scorso – con 320 milioni di raccolta positiva e circa 21 miliardi di patrimonio complessivo – che però, con l’andamento negativo dei mercati, si è interrotta quest’anno con il patrimonio sceso attorno ai 19 miliardi. Ma che cosa sono i Pir? Un piano di investimento riservato solo alle persone fisiche che prevede, per chi mantiene l’investimento almeno 5 anni, l’esenzione dell’aliquota fiscale del 26% sui capital gain, in pratica i guadagni rispetto al capitale inizialmente investito. Per i Pir ordinari, la maggioranza, la cui raccolta viene destinata all’investimento in particolare in piccole e medie imprese quotate in Piazza Affari, il taglio minimo d’ingresso è di 500 euro con un tetto di 40mila euro all’anno e 200mila in totale. Per i Pir alternativi, che investono in strumenti finanziari anche non negoziati in mercati regolamentati di imprese italiane, invece, è possibile investire fino a 300mila euro all’anno e 1,5 miliardi in totale.

Banche e reti di promotori offrono una variegata tipologia di Pir, quasi settanta quelli ordinari, e investire non è difficile. Bisogna però fare attenzione ai costi, in generale più alti rispetto a quelli dei tradizionali fondi azionari, e al vantaggio del beneficio fiscale che si perde se l’investimento viene liquidato prima della scadenza dei cinque anni. Per loro natura, poi, i Pir investono in titoli sottoli, e quindi tendono ad amplificare l’andamento dei mercati sia in positivo ma anche in negativo. Così, quando le Borse vanno bene, come nei primi anni di distribuzione di questo strumento, i Pir corrono, ma quando i mercati vanno male, come in questi mesi, tendono ad ampliare le perdite. Per questo, tenendo conto che i Pir alternativi sono destinati a un pubblico di investitori più specializzato, quelli ordinari possono rappresentare un’opportunità di diversificazione del portafogli.

A. Pe.