Giovedì 18 Aprile 2024

Turismo, salute e green bond: i gestori scommettono sulla pandemia

Turismo, salute e green bond

Turismo, salute e green bond

AZIONI del settore turistico, del comparto della salute o legate al business delle infrastrutture. Ma anche titoli dell’area asiatica e obbligazioni verdi (green bond), destinate a finanziare progetti per la transizione energetica e la sostenibilità ambientale. È assai variegato il mix di ingredienti che compongono la ricetta per investire nel 2022, secondo Pictet Wealth Management, nota società di origine svizzera specializzata nella gestione di patrimoni finanziari. In particolare, il vademecum per navigare sui mercati nei prossimi mesi di Pictet WM è stato elaborato dal responsabile investimenti della società, César Pérez Ruiz, e dal suo collega Christophe Donay, che si occupa della costruzione dei portafogli e dell’analisi finanziaria (con la carica di head of Asset Allocation & Macro Research). I due gestori hanno individuato nello specifico dieci trend destinati a lasciare il segno sui listini. Il primo è l’emergenza sanitaria legata alla pandemia, che purtroppo non è ancora definitivamente alle spalle e potrebbe portare ulteriore volatilità nelle quotazioni dei titoli. Di fronte a questo scenario, secondo Pictet WM, è bene continuare a giocare in difesa, mettendo appunto nel portafoglio una buona dose di azioni di aziende che operano nel settore della salute, per esempio le imprese farmaceutiche o le società che erogano servizi sanitari, capaci di "generare abbondanti flussi di cassa e di resistere bene alle pressioni inflazionistiche".

Un altro trend che si intravede all’orizzonte è il maggior investimento da parte delle aziende in beni capitali, per fronteggiare quella scarsità di forniture che si è verificata nel corso del 2021, non appena l’economia si è rimessa a crescere dopo le restrizioni della pandemia. In tale contesto, saranno necessari molti investimenti in infrastrutture, soprattutto quelle che favoriscono la transizione energetica. Di conseguenza, gli esperti di Pictet WM hanno individuato anche un’altra tendenza: l’ulteriore sviluppo del mercato delle obbligazioni Esg (enviromental social and governance), cioè legate ai temi della salvaguardia e della sostenibilità ambientale o della responsabilità sociale. Con la ripresa dell’economia e dei consumi dopo l’emergenza Covid-19, Pictet WM vede di buon occhio i titoli che, tra gli addetti ai lavori della comunità finanziaria, vengono classificati come “value“. Si tratta di azioni sottovalutate dal mercato e con un rapporto tra prezzo e utili attesi dell’azienda non molto alto. In genere operano in settori molto sensibili all’andamento del ciclo economico, come per esempio il turismo e il comparto dell’ospitalità, che per Pictet WM beneficeranno nel 2022 di un trend positivo. Un altro fattore-chiave che condizionerà i mercati quest’anno è la ripresa dell’inflazione, determinata dall’impennata dei consumi che non viene soddisfatta completamente dall’offerta di mercato e fa lievitare i prezzi. Per proteggere il portafoglio dall’inflazione, i gestori di Pictet Wealth Management consigliano di puntare su aziende con un elevato potere di pricing, cioè che hanno la possibilità di trasferire il rincaro dei costi di produzione sui consumatori finali, alzando i prezzi di vendita, riuscendo così a sopportare la pressione sui margini di profitto provocata appunto dalla salita dell’inflazione.

"Tipicamente si tratta di imprese con un forte marchio, con un mix di prodotti superiore e un management di alta qualità", affermano Pérez Ruiz e Donay, evidenziando che tale qualità "rende i loro prodotti o i servizi meno vulnerabili alla sostituzione da parte dei concorrenti". I due gestori vedono con favore anche i cosiddetti private asset, che di solito proteggono dal caroprezzi. Si tratta nello specifico degli investimenti in beni reali come gli immobili o in attività come il private equity (cioè le società che acquisiscono partecipazioni in aziende non quotate in borsa). Le strategie d’investimento di Pictet WM guardano però anche a Oriente. La divergenza nelle politiche economiche tra le grandi potenze del Pianeta, secondo i gestori, potrebbe favorire le azioni dell’Asia sud-orientale, che non hanno brillato molto nel 2021 e sono ben posizionate per recuperare il terreno perduto nei confronti dei titoli quotati in altre aree geografiche.