Giovedì 18 Aprile 2024

Tassonomia Ue, la pagella verde

ENTRERÀ in vigore nel 2023, ma gli istituti di credito stanno già ricevendo sollecitazioni dalla Banca d’Italia per iniziare a rendicontare la classificazione del proprio attivo in termini di sostenibilità. La tassonomia finanziaria approvata dal Parlamento Ue è il punto di riferimento degli investimenti e il fattore fondamentale per lo sviluppo di una finanza green anche per gli intermediari finanziari. In pratica, una guida per determinare quali attività economiche e finanziarie potranno essere classificate come sostenibili. Finora, che un investimento rispondesse a criteri di sostenibilità, meritandosi l’etichetta ESG (Environmental, Social, Governance) lo stabiliva l’emittente o il mercato con il pericolo che un prodotto finanziario si desse una ‘verniciata di verde’ (greenwashing), senza avere un vero contenuto legato a investimenti sostenibili.

Secondo la tassonomia, un’attività economica può essere considerata eco-sostenibile se, tra le altre cose, contribuisce in misura sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali europei: mitigazione del cambiamento climatico, adattamento al cambiamento climatico, uso sostenibile e protezione delle risorse idriche, transizione verso una economia circolare, riduzione dell’inquinamento, protezione della bio-diversità. La tassonomia targata Ue dovrebbe permettere di superare questa situazione, fornendo un linguaggio comune ai diversi operatori: imprese, intermediari finanziari, investitori. L’Europa si pone così all’avanguardia sul fronte della sostenibilità: la Commissione ha stimato che il raggiungimento degli obiettivi fissati nel percorso verso un’economia più rispettosa dell’ambiente (Agenda 2030) richieda investimenti annui vicini ai 520 miliardi di euro, a cui devono contribuire anche le risorse private.

Inoltre la tassonomia fornisce la base per l’European Green Bond Standard, che definisce i criteri da rispettare per emettere obbligazioni ‘verdi’, cioè destinate al finanziamento di attività sostenibili: queste dovranno essere allineate alla tassonomia. Gli intermediari finanziari che offrono prodotti finanziari sostenibili, quali i fondi di investimento ESG, avranno perciò l’obbligo di informare in quale misura percentuale gli investimenti finanziati da quei prodottiportafogli siano allineati alla tassonomia.

Andrea Ropa