Giovedì 25 Aprile 2024

Sorpresa: è la casa a sorreggere il mercato dei beni durevoli

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BENE LA CASA, male i veicoli escluse le due ruote e nel complesso un anno, il 2022, che dopo una partenza positiva, tra guerra, caro-energia e corsa dell’inflazione, registrerà un calo dei consumi durevoli del 2% per un valore di 69,1 miliardi pari comunque a quelli pre-pandemia del 2019. Gli italiani quindi si rifugiano nella dimensione domestica e acquistano soprattutto mobili, elettrodomestici e prodotti di telefonia mentre a livello geografico Toscana e Lombardia sono le regioni in cui il mercato sta resistendo meglio. È la fotografia scattata dalla XXIX edizione dell’Osservatorio di Findomestic, la società del gruppo Bnp Paribas, che opera al servizio di oltre 3 milioni di clienti ed è leader in Italia nel mercato del credito al consumo. Gli acquisti per la casa (+2,6%) hanno tenuto a galla il mercato dei beni durevoli compensando, almeno in parte, il crollo del settore motori (-6,2%).

Secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic 2022, realizzato in collaborazione con Prometeia, la spesa delle famiglie in beni durevoli vedrà una riduzione dei volumi (-7.6%) solo parzialmente compensata dalla crescita dei prezzi (+6.1%). Le migliori performance si registrano nel comparto della telefonia, con un’impennata del giro d’affari del 7,1% grazie all’incremento record dei prezzi dell’11%, e in quello dei mobili, con un incremento del 4,8% favorito da un’inflazione al 7%; crescono anche gli elettrodomestici: +4,4% i grandi e +2,2% i piccoli, anche in questo caso grazie alla dinamica crescente dei prezzi che compensa la flessione dei volumi. L’unica voce positiva nel campo della mobilità riguarda i motoveicoli, in aumento del 2,7%. Risultano in calo, invece, gli altri capitoli di spesa: -3,4% le auto usate, -7,2% l’information technology, -10,6% le auto nuove (domanda dei privati) e -12,2% per TvHi-Fi. "Gli italiani hanno reagito all’emergenza inflazione e al clima di incertezza investendo sulla dimensione domestica, come già accaduto nel 2020 e nel 2021 sull’onda della crisi pandemica – commenta Gilles Zeitoun (foto), ad e dg Findomestic Banca –. I beni legati alla casa raggiungeranno, secondo le nostre stime, un valore di 34 miliardi, a un passo dai 35 miliardi del mondo dei motori". Il ripiegamento verso la sfera familiare emerge anche dall’analisi relativa ai primi nove mesi dell’anno dei trend nei segmenti chiave che restituiscono l’immagine della casa come ambiente-rifugio: il +8,9% dei frigoriferi, il +14,1% dei piani cottura, il +18,8% dei mobili da salotto, il +26,4% dei filtri per l’acqua e il +49,5% delle friggitrici raccontano di una rafforzata centralità della cucina e del soggiorno, irrinunciabili comfort zone di uno spazio domestico sempre più multifunzionale.

"Tutti i mercati dei beni durevoli, fatta eccezione per i motoveicoli, chiuderanno l’anno con una flessione dei volumi di vendita – aggiunge Claudio Bardazzi (foto in basso), responsabile dell’Osservatorio Findomestic –. Una flessione controbilanciata dalla dinamica inflattiva che riuscirà a portare in territorio positivo il valore dei comparti del mobile e della tecnologia ma non quello dell’auto". A livello territoriale, dall’Osservatorio 2022 emerge come le regioni che evidenziano una migliore tenuta rispetto all’andamento negativo generalizzato sono la Toscana, con un calo dello 0,7% rispetto al 2021 per 5,1 miliardi complessivi di spesa, e la Lombardia, che contiene la flessione allo 0,9% e resta la regina dei consumi con 13,7 miliardi totali. Fanalini di coda sono, invece, la Basilicata (-5% per 500 milioni), le Marche (-3,9% per 1,7 miliardi) e la Calabria (-3,7% per 1,6 miliardi) insieme al Veneto, che nonostante il -3,6% si conferma la terza "forza" in Italia con un fatturato di 6,3 miliardi. Il quadro cambia parzialmente se si considera la spesa media per famiglia: nel 2022 troviamo in testa il Trentino-Alto Adige (3.308 euro), con Toscana (3.076 euro) e Emilia-Romagna (3.074) quasi appaiate al secondo posto. Ultima è la Campania (2.016 euro medi per famiglia), preceduta da Calabria (2.038 euro) e Basilicata (2.055). Infine, anche l’e-commerce sta risentendo inevitabilmente del contesto di forti tensioni inflazionistiche e di elevata incertezza. Le performance, tuttavia, si manterranno superiori a quelle della rete di vendita fisica. A consuntivo del 2022 si stima la dinamica più vivace per i settori della telefonia (+27,9%), dei mobili (+12%) e dei piccoli elettrodomestici (+8,9%); seguono grandi elettrodomestici e Information Technology con tassi di crescita inferiori al 2%. In calo, invece, gli acquisti on line del settore TvHi-Fi (-4.3%), che risente di un generalizzato ripiegamento delle vendite, dopo i picchi del 2022. In termini di incidenza delle vendite totali, nel 2022 l’on line si conferma più rilevante nei comparti dei piccoli elettrodomestici (37,3%) e dell’IT (31,4%) ma è interessante osservare come incida sempre di più (14,5% nel 2022) in un mercato per tradizione "fisico" come quello del mobile.