Mercoledì 24 Aprile 2024

Risparmi congelati per i clienti Eurovita Sospesi i riscatti

IL CONTO alla rovescia è iniziato nelle scorse settimane e finirà il 31 marzo, tenendo con il fiato sospeso 400mila risparmiatori. Sono i clienti della compagnia assicurativa Eurovita, che ha congelato da poco i riscatti delle sue polizze da investimento, per disposizione dell’Ivass (l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni). Chi ha destinato i propri risparmi alle polizze di Eurovita, insomma, per il momento non può ritirarli, a meno che non abbia presentato la domanda entro il 6 febbraio. Intanto, il commissario incaricato dallo stesso Ivass, Alessandro Santoliquido, si sta dando un bel daffare per trovare un compratore disponibile a mettere un po’ di capitali e risollevare la compagnia, oggi controllata da fondo britannico Cinven. Ma cosa è successo di preciso a Eurovita? È accaduto che negli ultimi anni il valore del capitale della compagnia si è deteriorato, per tutta una serie di circostanze tra cui il rialzo dei tassi d’interesse, che ha provocato il deprezzamento delle obbligazioni detenute nel portafoglio. Per questo, l’indice che misura la solidità patrimoniale e la solvibilità delle imprese assicurative (Sovency Ratio) è finito per Eurovita sotto la soglia di guardia, spingendo l’Ivass a inviare un commissario, dopo che l’azionista Cinven si è rifiutato di mettere capitali freschi per rafforzare la compagnia. Ora il commissario Santoliquido dovrà metterci una pezza, convincendo Cinven a fare la sua parte o trovando un nuovo compratore.

Tempo fa si era fatto avanti un altro fondo, l’americano JC Flowers, che però si era ritirato dalla partita, dopo una trattativa con Cinven. Per trovare una soluzione, c’è tempo appunto fino al 31 marzo e prima di quella data gli assicurati non potranno effettuare riscatti dei soldi investiti nelle polizze di Eurovita. Il congelamento è stato deciso dal commissario Santoliquido a tutela degli stessi clienti perché, se tutti pretendessero i loro soldi in un breve lasso di tempo, ci sarebbe il rischio concreto di vedere la già traballante compagnia non riuscire a soddisfare tutte le richieste. Se arriverà un compratore che farà una nuova iniezione di capitali, i clienti potranno dunque tirare un sospiro di sollievo. Questa viene considerata l’ipotesi più probabile perché, in caso contrario, si diffonderebbe grande sfiducia verso gli investimenti assicurativi, considerati tradizionalmente poco rischiosi dai risparmiatori. Salvare Eurovita, insomma, conviene un po’ a tutti i player del mondo assicurativo. Nella malaugurata ipotesi che un compratore non si faccia avanti, sono previste comunque alcune tutele per gli assicurati. Il patrimonio investito in fondi comuni attraverso le polizze, per esempio, è rigidamente separato da quello dell’impresa assicurativa.

Andrea Telara