Non più solo contanti Piace la moneta di plastica

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GUERRA AI CONTANTI o tetto più alto per i contanti? Mentre la politica italiana discute se elevare o meno la soglia massima delle transazioni in moneta liquida, le statistiche e le ricerche continuano a registrare un trend inarrestabile: in Italia, che piaccia o no, i pagamenti digitali continuano a crescere con tassi a due cifre. A dirlo è l’ultima indagine effettuata dalla School of Management del Politecnico di Milano che ha da tempo creato al proprio interno un Osservatorio Innovative Payments, cioè una unità di ricerca che analizza costantemente l’evoluzione dei pagamenti effettuati con strumenti elettronici e digitali come le carte di debito e di debito o le app dei telefonini.

Nel primo semestre del 2022, il valore delle transazioni digitali registrate in Italia ha raggiunto i 182 miliardi di euro, con un aumento di ben il 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. "Se la crescita dei consumi non subirà bruschi rallentamenti per l’inflazione", hanno scritto i ricercatori del Politecnico commentando i dati, "i pagamenti digitali a fine anno potrebbero raggiungere un valore tra i 390 e i 405 miliardi e arrivare a rappresentare oltre il 40% del totale speso dagli italiani". Il vecchio e caro contante, che un tempo regolava qualunque operazione di acquisto e vendita, sembra dunque avviato a un progressivo declino, scendendo presto ampiamente sotto la soglia del 40-50%. Nella prima metà del 2022, è aumentato il valore del denaro transato con le carte prepagate (+19%), ma anche attraverso le carte di debito (+24%). Dati positivi pure per la categoria delle carte di credito, che ha beneficiato della ripresa dei consumi di fascia alta per certe categorie di servizi come il turismo e i viaggi aziendali e ha avuto una crescita delle transazioni pari al 21%, dopo un 2021 ancora al rallentatore per gli effetti a del Covid. Quando si recano nei negozi e decidono di pagare con strumenti elettronici, gli italiani usano quasi sempre (7 volte su 10) le carte classificate come "contactless", cioè quelle che permettono di saldare la somma spesa avvicinando la card al pos del dettagliante, senza la classica strisciata. Le transazioni con carte contactless hanno raggiunto un valore complessivo in Italia di 79 miliardi di euro, con un una crescita su base annua di ben il 49%. Il tasso di incremento maggiore, però, si registra in un particolare segmento di mercato, ancora di nicchia ma destinato a un notevole sviluppo. È il segmento dei pagamenti effettuati con i telefonini di nuova generazione (smartphone) e con gli orologi digitali (smartwatch), che possono essere collegati a una credit card e consentono di saldare la somma spesa avvicinandoli ai pos dei negozi, senza portarsi dietro la tessera di plastica.

Tra gennaio e fine giugno del 2022, i pagamenti tramite smartphone, smartwatch e altri dispositivi weareable (indossabili e trasportabili) sono cresciuti del 139% su base annua, raggiungendo un valore di 6 miliardi di euro nell’arco di un semestre. Gran parte dei pagamenti con il telefonino o con gli smartwatch si basa sulla tecnologia Nfc, near-field communication che permette di saldare il conto avvicinando appunto il dispositivo al pos, instaurando una comunicazione senza fili con il registratore di cassa. Ivano Asaro, direttore dell’Osservatorio Innovative Payments ha sottolineato però che stanno crescendo anche i pagamenti digitali con dispositivi mobili basati su altre tecnologie diverse dalla Nfc, come le app che leggono i Qr Code o che geolocalizzano l’utente. Tra una innovazione e l’altra, insomma, la moneta liquida in Italia è in ritirata.