"MPS AIUTA I GRANDI GRUPPI A CRESCERE CON IL PNRR"

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CARMELO Giansiracusa, manager romano con un passato in Banca di Roma e al Mediocredito Centrale prima di approdare agli inizi del 2000 al gruppo Monte dei Paschi, è il responsabile della struttura ‘Grandi Gruppi’, il modello di servizio che Banca Mps ha dedicato al ’Large Corporate’. "Parliamo delle holding e delle società da queste controllate – rivela Giansiracusa – che superano il miliardo di euro di fatturato a livello consolidato. Nel Large Corporate rientrano, di conseguenza, non solo le holdings di vertice come Exor, Leonardo, Eni, Enel ma anche tutte le loro controllate anche se singolarmente hanno fatturati inferiori al miliardo di euro".

È questo il fattore che aumenta il numero dei potenziali clienti della struttura. Qual è la differenza rispetto al segmento Corporate del decennio precedente?

"Banca Mps ha sempre seguito con una struttura dedicata i grandi gruppi. La nuova denominazione non è solo un cambio di etichetta, ma il segnale di una ’mission’ più sofisticata e innovativa. Seguiamo i clienti più grandi, all’interno dell’unità Business Imprese e Private Banking, per sviluppare sinergie consolidate con il resto del mondo corporate e con la vocazione retail che per il Gruppo Mps è prioritaria. Offrendo servizi dedicati con più valore aggiunto".

C’è una rotta prioritaria da seguire?

"C’è un’attenzione particolare alle filiere e ai territori, fattori che distinguono il brand Mps. In quest’ottica, anche senza fare nomi di holding o di grandi gruppi, rientra sicuramente nella strategia della Banca verso i Large Corporate stipulare convenzioni, partendo dalle capofiliere di alcune industrie leader del Made in Italy, come può essere il settore del tessile e la moda, i cui benefici si estendendo alle società di piccola e media capitalizzazione della filiera stessa. La nuova filosofia si regge su un punto cruciale: l’asse attorno al quale ruota il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le grandi imprese non devono solo generare profitti, ma adottare comportamenti virtuosi sui temi ambientali, sociali, comunitari. Che sono i principi e i valori della banca".

Più attenzione ai bilanci sociali rispetto a quelli contabili?

"Per citare altri settori, come la cantieristica navale o l’edilizia, finanziando progetti di investimento rivolti all’efficientamento energetico o ad infrastrutture strategiche per il Paese, si determinano effetti positivi sull’impatto ambientale e, allo stesso tempo, importanti ricadute occupazionali sui diversi territori. A tale proposito, abbiamo di recente stipulato una convenzione con Sace, destinata ad aziende fino a 500 milioni di fatturato (a livello civilistico), quindi utilizzabile anche per sostenere le iniziative di alcuni clienti Large Corporate, che generano quei positivi effetti ambientali e sociali di cui parlavo".

Qual è la differenza tra Banca Mps e le altre banche?

"Rispetto ai competitor, che sono stati coinvolti in processi di aggregazione e varie riorganizzazioni, il gruppo Montepaschi mette in campo interlocutori facilmente individuabili che seguono i grandi clienti da sempre. In un’industria bancaria in cui tutti i players offrono gli stessi prodotti, tempestività e qualità dei servizi offerti, abbinate ad una crescente attenzione per le tematiche ESG, sono le uniche condizioni per avere successo".

Quanti sono i dipendenti della sua struttura?

"Il Modello di servizio Grandi Gruppi può contare su 50 risorse, orientate alla fornitura di prodotti e servizi ’tailor made’, confezionati su misura per i clienti. La struttura è articolata attraverso presidi territoriali nelle principali città italiane, tra cui Milano, Roma, Torino e Napoli, con il centro a Siena per la strutturazione dei prodotti. Per esigenze di finanza straordinaria, come ad esempio operazioni di acquisizione, di capital markets o di finanza di progetto, possiamo avvalerci del supporto degli specialisti e delle Società prodotto del gruppo Mps".

Può fare una lista delle iniziative commerciali?

"Tra i prodotti messi a disposizione dei grandi gruppi, ci sono i ’Green Loans e Bonds’, finanziamenti con garanzia Sace ’Green New deal’ per gli investimenti sui progetti di transizione ecologica. Abbiamo già parlato delle convenzioni dedicate alle filiere e dell’assistenza all’estero per i grandi gruppi dell’export e importatori. Nella lista c’è anche l’acquisto di crediti d’imposta dai grandi General Contractor per i progetti di efficientamento energetico".

Perché lei ritiene che il 2022 sia un anno cruciale per il Large Corporate?

"Perché è l’anno decisivo per l’avanzamento del Pnrr. Le difficoltà cominciano adesso, nel mettere a terra tutti gli indirizzi di policy del Sistema Paese sugli obiettivi da raggiungere e sugli impatti positivi della crescita. I 220 miliardi di risorse del Pnrr sono legati per oltre il 50% a iniziative green. E innescheranno volumi di impieghi finanziari almeno analoghi. I grandi gruppi e le banche giocheranno un ruolo primario. L’obiettivo del gruppo Mps è affiancare la clientela nei progetti di sviluppo, ritenuti strategici per il Sistema Paese e per le ricadute sui singoli territori, nonché aderenti alla propria mission ed alla propria brand identity".