Mercoledì 24 Aprile 2024

"MENO IMPETO, I TITOLI VANNO SELEZIONATI"

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L’ECONOMIA MONDIALE crescerà ancora, ma a ritmi meno impetuosi di prima. È la previsione di Brian Nick che cura le strategie d’investimento di Nuveen, casa di gestione che, in tutto il mondo, amministra un patrimonio di ben 1.200 miliardi di dollari. Nei giorni scorsi, Nick ha pubblicato il suo ultimo outlook trimestrale, analizzando le prospettive della congiuntura macroeconomica della parte finale dell’anno. "Il ciclo economico globale è ancora agli inizi e riteniamo che avremo davanti altri anni di solida crescita", ha scritto lo strategist di Nuveen, iniziando la sua analisi con una nota di ottimismo e aggiungendo che "i tassi di disoccupazione sono in rapido calo, perché i lavoratori stanno progressivamente tornando alle loro occupazioni, mentre le scorte globali vengono rifornite a ritmo serrato per consentire ai produttori di rispondere alla sorprendente impennata della domanda della prima metà dell’anno". Inoltre, Nick ha ricordato che il settore dell’edilizia residenziale e commerciale si sta riprendendo dopo una primavera incerta, mentre le condizioni finanziarie sono ancora piuttosto favorevoli grazie a una politica monetaria di stimolo delle banche centrali. Infine, cosa più importante, i consumatori sono riemersi dalla pandemia con livelli elevati di risparmi e bilanci insolitamente solidi.

Non manca però l’altra faccia della medaglia. Il gestore di Nuveen mette infatti in evidenza anche un altro aspetto: "Nella maggior parte dei mercati finanziari, i prezzi sono tornati di colpo alle valutazioni pre-pandemia. Alcuni asset, come le azioni globali o i titoli di credito, sono di fatto perfino più costosi rispetto a prima dell’emergenza sanitaria". Inoltre, benché la crescita economica sia destinata a durare, ha ormai lasciato alle spalle il suo picco, e dunque perderà probabilmente un po’ di spinta nei prossimi mesi. Un altro elemento da non trascurare è che gli stimoli all’economia messi in campo nel 2020 e nel 2021 dai governi e dalle banche centrali sono destinati a perdere intensità, visto che ovviamente non possono durare in eterno. Il che si traduce, per quel che riguarda la politica monetaria, in una pressione al rialzo anche per i tassi d’interesse.

Il quadro, insomma, non è del tutto roseo e per questo, secondo Nick, è probabile assistere a un andamento delle azioni più variabile di prima. Il consiglio per gli investitori è dunque di essere selettivi nella scelta dei titoli e di prendere in considerazione settori che "possono aumentare il loro valore anche in un contesto di crescita più lenta" come per esempio l’healthcare (il settore della salute).