L’inflazione erode i risparmi, UniCredit punta sui fondi

L’inflazione erode i risparmi, UniCredit punta sui fondi

L’inflazione erode i risparmi, UniCredit punta sui fondi

INFLAZIONE, INCERTEZZE sullo scenario geopolitico, mercati finanziari sull’altalena. Sono tanti i fattori che, in questo 2022 vicino alla fine, hanno messo a dura prova i risparmi degli italiani. Più che gli alti e bassi delle borse, però, il nemico numero uno della ricchezza finanziaria delle famiglie è di sicuro l’aumento dei prezzi, che in autunno è arrivato a sfiorare in Italia il 12%, un livello che non si vedeva da oltre un trentennio. Il carovita, si sa, ha un’azione erosiva sui risparmi perché ogni anno fa diminuire il loro potere di acquisto. Peccato, però, che questo scenario inedito rischi di trovare impreparati molti nostri connazionali, abituati a tenere buona parte dei loro soldi parcheggiati sui conti correnti, senza farli fruttare come sarebbe opportuno.

Come correre ai ripari? Oggi, ancor più di prima, sembra emergere la necessità di attuare una corretta pianificazione finanziaria e di costruirsi un portafoglio ben diversificato, anche perché sono ancora molte le incertezze sull’andamento dei mercati e dell’economia nel 2023. Per questo, l’offerta del mondo bancario punta ancora sui prodotti e le soluzioni del risparmio gestito, a cominciare dai fondi comuni di investimento, che sembrano possedere proprio le caratteristiche giuste per affrontare la fase attuale: hanno un portafoglio diversificato e un orizzonte di rendimento nel medio e lungo termine, aldilà delle incertezze del breve periodo. Su questa lunghezza d’onda si è mossa senza dubbio UniCredit che, alla fine di ottobre, ha annunciato il lancio di onemarkets Fund, una nuova famiglia di fondi che amplia la gamma delle soluzioni di investimento offerte ai propri clienti in Italia, Germania e Austria. Dopo la vendita di Pioneer, chiusa nel 2017, l’istituto bancario torna ad offrire fondi d’investimento targati UniCredit. Lo fa, potendo contare sulle competenze interne al Gruppo, in totale sintonia con il piano strategico “UniCredit Unlocked” che punta a sbloccare il potenziale all’interno della banca. L’ideazione e la progettazione di questi prodotti infatti, parte da chi sta in prima linea di fronte ai clienti, cioè la banca, che ovviamente conosce meglio le loro esigenze e i loro obiettivi.

La prima selezione di fondi è costituita da tre prodotti multiasset (cioè con un portafoglio ripartito su diverse classi d’investimento) e da quattro fondi azionari (globali e tematici), costruiti con il coinvolgimento di importanti società di gestione come Amundi, Blackrock, Fidelity, J.P. Morgan AM e Pimco. Il lancio di questi fondi è però soltanto un primo passo poiché l’offerta sarà gradualmente ampliata, facendo leva sull’approccio adottato da UniCredit, basato sulla cosiddetta architettura aperta. Cioè un approccio che preveda la possibilità di ampliare le società di gestione coinvolte, con lo sguardo sempre rivolto alle migliori soluzioni sul mercato, che riescano a cogliere le giuste opportunità. Come quella del clima, precisa Claudia Vacanti, head of Group Investment & Protection Products di UniCredit: "Nell’attuale contesto, il tema del clima non può essere che in cima alle agende di tutti noi, anche come piccoli investitori. La transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio richiederà massicci adeguamenti e aprirà nuove opportunità in numerosi settori economici. Abbiamo applicato questa tematica ad un prodotto finanziario come quello ideato insieme ad Amundi, il onemarkets Amundi Climate Focus Equity Fund, riuscendo a disegnare una soluzione ben diversificata, globale, che consente di cogliere opportunità con aziende che seguono un percorso di graduale riduzione delle emissioni di anidride carbonica".