Venerdì 19 Aprile 2024

L’importanza di essere in sintonia coi mercati

di Davide

Biocchi

TUTTI SAPPIAMO quanto sia piacevole essere in sintonia coi mercati e indovinarle tutte, ma anche quanto sia frustrante quando invece non li capiamo e non riusciamo ad assecondarli. Capita infatti che a volte proprio non ci riesca di digerire quel che fanno le borse e questo sovente succede quando esse si disallineano dalle aspettative comuni. Così, ad esempio, se ci si aspetta che arrivi un periodo difficile, magari una recessione o anche solo un rallentamento economico, ci risulta incomprensibile che in tali frangenti la borsa possa salire. In realtà andiamo in difficoltà quando la borsa non obbedisce a una regola (sbagliata) che abbiamo in testa, ossia che essa sia specchio dell’economia reale. Questo può portarci in un tunnel pericoloso, perché non trovando spiegazioni plausibili a fatti contro-intuitivi, potremmo tendere a contrastarli, il che sui mercati si traduce in perdite. Dovremmo invece comprendere e accettare che la borsa non ha regole auree, se non quella di dipendere dai flussi di denaro, ora in acquisto, ora in vendita, che ne determinano i corsi. E che questi flussi a volte possono essere incoerenti col contesto economico circostante, ma vanno lo stesso assecondati, pena un impatto sul portafoglio. Nessuno ci impedisce di stare alla finestra quando non capiamo, ma purtroppo tendiamo a metterci di traverso, col rischio di auto-infliggerci un danno.

Come uscirne? Già solo accettare che i flussi di denaro non siano sempre coerenti col ciclo econmico è un bel salto in avanti in consapevolezza, e questo può aiutare a non farci finire fuori strada con gli investimenti. Capito questo, risulta infatti ben più facile accettare che dei comportamenti inspiegabili dei mercati, in realtà dipendano da qualcuno che compra o vende controcorrente. Per quanto si possa discordare, potremmo anche imparare ad apprezzare chi si chiama fuori dagli schemi e agisce da ‘bastian contrario’, mentre saremmo invece rimasti assolutamente intransigenti e risoluti pensando che il mercato si stesse sottraendo a un suo presunto dovere (cioè assecondare l’economia reale). Ecco allora delinearsi chiaramente un fattore: solo chi ben comprende la quintessenza dei mercati, può riuscire a compenetrarne le dinamiche, spesso contro-intuitive, che altrimenti continuerebbero a spiazzarci. Aggiungo infine che i mercati sono per loro natura molto emotivi e che quando gli operatori sono sotto stress, basta poco per innescare euforia o panico a seconda del momento. Tutto sta a gestirle nel modo giusto.