L’importanza dei volumi in Borsa

L’importanza dei volumi in Borsa

L’importanza dei volumi in Borsa

di Davide

Biocchi

PER CAPIRE l’importanza dei volumi negli scambi di Borsa, si possono fare alcuni esempi per semplificarne la comprensione. Pensiamo ad esempio all’importanza del conteggio dei partecipanti a una manifestazione pubblica. Più esso è elevato più si palesa il consenso che quella stessa ha suscitato e di conseguenza il suo successo. Per questo c’è spesso grande differenza tra le stime della questura e i numeri offerti dagli organizzatori, che tendono ad essere enfatizzati. Stessa cosa succede quando si tengono le elezioni. Il numero dei votanti è l’immediata cartina di Tornasole di quanto sia sentita una tornata elettorale. Nei referendum l’importanza del numero dei partecipanti è ancora più evidente, in quanto discriminante; se non viene raggiunto il quorum, essi sono infatti invalidati. Cambiando settore, il numero degli spettatori presenti a un evento fornisce l’idea dell’importanza di una manifestazione sportiva. Allo stesso modo, l’audience TV delle partite della nazionale di calcio, ne sancisce il gradimento del pubblico. La Borsa non si discosta tanto da queste dinamiche; ci sono sessioni durante le quali gli scambi sono modesti, mentre in altri giorni le contrattazioni possono essere molto partecipate. È intuitivo che più la seduta è partecipata, più il risultato che ne consegue è pieno di significato. Si può dire che, quando il mercato si sposta con decisione a rialzo o a ribasso, gli scambi sono quasi sempre elevati. Ecco perché i volumi scambiati in una seduta sono importanti almeno tanto quanto la performance del mercato di quel giorno. Le sedute con scarsi volumi pesano molto meno rispetto a quelle con elevata intensità di scambi.

Ma c’è un controvalore di riferimento per gli scambi, che possa essere assunto come livello spartiacque? In effetti non c’è nulla di esplicitato sotto questo aspetto, però il buonsenso può aiutarci a identificare un parametro di riferimento, che potrebbe assumere per la Borsa Italiana un valore simile a quello che ha il quorum per i referendum. Le sessioni che vedono un volume di scambi sotto la soglia dei 2 miliardi di euro, sono storicamente poco significative, quelle che invece superano questo controvalore, hanno tanto più significato quanto più esso cresce. A titolo informativo, il record di scambi di Borsa Italiana risale al maggio 2007 e si attesta poco sotto i 14 miliardi di euro. Una curiosità: i titoli Usa più importanti (Apple, Amazon, Google, Microsoft, ecc) scambiano da soli, ogni giorno, più di tutta Piazza Affari. Questo aiuta a farsi un’idea della dimensione di Wall Street.