Mercoledì 24 Aprile 2024

Le Borse sorprendono Ma ora serve prudenza

di Davide

Biocchi

Agli attenti osservatori non sarà sfuggito che la Borsa ha compiuto un portentoso recupero. L’indice di Piazza Affari è infatti tornato su valori che, come minimo, dovrebbero suscitare sorpresa e insinuare qualche dubbio. Tutti sono ovviamente contenti quando i mercati salgono, ma in casi come questo è doveroso farsi domande, per capire se ci siano i crismi della sostenibilità. È un dato di fatto che ci troviamo solo a -12% circa dai massimi di inizio anno, mentre distiamo già un buon 20% dai minimi, toccati poco più di un mese fa. Cosa sta quindi raccontando la Borsa? Di essersela vista brutta (ad ottobre stava sotto del 30%), salvo poi mettersi tutto alle spalle e recuperare. Ma questa cosa ha attinenza con l’economia reale, con cui ci confrontiamo ogni giorno? Consapevoli che guerra, inflazione, stretta monetaria, rialzo dei tassi e caro energia hanno generato il ribasso, riusciamo a trovare giustificazioni altrettanto valide per questo recupero record?

È in effetti molto difficile riuscirci, perché anche ammettendo che i prezzi fossero scesi troppo, ciò non basta a motivare un recupero di due terzi dello storno. E se poi alle ragioni già evidenziate aggiungiamo il diffuso consenso circa un’imminente recessione, il rialzo azionario stona ancora di più e a nulla giova ricordare che i listini azionari non sono stati gli unici a recuperare. Anche obbligazioni, oro ed euro, hanno infatti fatto benissimo, ma poggiando i recuperi su valide basi fondamentali, mentre le azioni no. Le obbligazioni salgono perché meno rischiose e grazie a rendimenti più attraenti delle azioni. L’oro beneficia del calo del rendimento obbligazionario, di cui è alternativa, mentre l’euro approfitta dell’aspettativa che la Bce abbia più strada da percorrere della Fed. Sembra così che le azioni si siano imbucate ad una festa alla quale non erano state invitate e che ne approfittino, finché qualcuno scoprirà il bluff.

Sarà così? Le borse sono abituate a stupire, quindi l’uso del condizionale è sempre d’obbligo; sarà però dura per l’azionario riuscire a non farsi smascherare. Se infatti recessione sarà, essa si porterà dietro austerity, disoccupazione e calo degli utili aziendali... Tutte cose che cozzano con un ripresa dei listini nel breve termine. C’è quindi un rischio latente che i mercati metabolizzino la recessione tutta in una volta, comportando un improvviso brusco risveglio. La prudenza sarà quindi l’arma migliore con cui investitori e trader potranno difendersi.