Mercoledì 24 Aprile 2024

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LA CORSA dell’inflazione spinta dai rincari di gas e petrolio, gli effetti della guerra in Ucraina, senza dimenticare il rialzo dei tassi e la debolezza delle Borse: quanto sta incidendo questo mix di fattori negativi sulla fiducia e sulle scelte dei risparmiatori? "Le ultime mosse delle banche centrali – Bce e Fed su tutte – sui tassi di interesse hanno l’obiettivo di rispondere alle crescenti perplessità dello scenario macroeconomico che questa prima parte del 2022 sta portando con sé – risponde Marco Bernardi (in alto), vice direttore generale di Banca Generali -. In particolare, oggi il quadro macroeconomico generale è fortemente condizionato dall’avanzata dell’inflazione e dal caro energetico, due variabili che non solo stanno creando difficoltà ai risparmiatori nella loro quotidianità ma stanno anche generando incognite più diffuse sulla ripresa economica della fase post Covid. Il tutto con sullo sfondo le apprensioni per una possibile escalation del conflitto in corso in Ucraina".

Già con la pandemia era aumentata la scelta di tenere liquidità e soldi sul conto. È una scelta corretta?

"L’inflazione erode il valore della liquidità non investita. Pertanto nel contesto attuale sarebbe preferibile allocarla in strumenti idonei a preservarne il valore a fronte di rischi contenuti. La scelta di mantenere una parte contenuta del portafoglio in liquidità può essere valida solo in ottica di parcheggio temporaneo, pronta per essere investita nei momenti di maggiore volatilità dei mercati finanziari".

Il risparmio gestito sta subendo cali o resta un porto sicuro?

"In questa fase, il risparmio gestito può rappresentare una valida scelta per i risparmiatori per via di almeno due delle sue caratteristiche principali: la gestione attiva e la minimizzazione dei rischi idiosincratici. In tale contesto la gestione attiva, soprattutto lato obbligazionario, può consentire di ridurre l’impatto negativo della volatilità che si sta sperimentando sui mercati attraverso una gestione dinamica e non solo direzionale del rischio tasso e del rischio credito. Inoltre, la diversificazione implicita dei veicoli di risparmio gestito consente di minimizzare i rischi idiosincratici rispetto ai singoli emittenti, aspetto quanto mai centrale considerando gli innumerevoli variabili poco prevedibili con cui gli investitori si stanno confrontando".

Che consigli dare per gli investimenti in questa fase?

"In un contesto di crescente inflazione e tassi in risalita sono da privilegiare gli asset reali, fra cui anche l’azionario che consigliamo di mantenere con un posizionamento neutrale attraverso un‘ampia diversificazione geografica, settoriale e valutaria. Sull’obbligazionario, invece, l’attuale contesto di tassi in rialzo, rende preferibili le scadenze brevi che potrebbero già aver incorporato l’azione restrittiva delle banche centrali".