Sabato 20 Aprile 2024

Intesa: 20 milioni in Israele. Investimenti in alta tecnologia

 Luca Remmert, presidente di Neva

Luca Remmert, presidente di Neva

INTESA SANPAOLO investe in due aziende israeliane ad alto tasso di innovazione, specializzate in soluzioni contro l’e-crime. Gli investimenti, attraverso il fondo Neva First, portano la firma di Neva Sgr, il venture capital del Gruppo Intesa Sanpaolo nato due anni fa e partecipato al 100 per cento da Intesa Sanpaolo Innovation Center. A beneficiare delle operazioni sono Cyberint e Coro, società israeliane che hanno ideato tecnologie innovative per la protezione delle aziende dagli attacchi informatici.

La prima sviluppa soluzioni di Digital Risk Protection, Threat Intelligence e Attack Surface Monitoring offrendo un controllo ad ampio spettro sull’esposizione ai rischi esterni. Coro invece ha realizzato una piattaforma all-in-one basata su un proprio motore di Intelligenza Artificiale che rileva i principali attacchi informatici – come malware, ransomware, phishing e bot – ed è in grado di reagire automaticamente innalzando le difese più adatte. "Sono due aziende che hanno in comune la validazione sul mercato e l’aver sviluppato soluzioni estremamente avanzate contro gli attacchi informatici, di cui è aumentato non solo il numero ma anche il livello di sofisticatezza" precisa Luca Remmert, presidente di Neva Sgr. Da agosto 2020 Neva Sgr ha allocato un capitale di circa 110 milioni di euro tramite il proprio Fondo Neva First, che conta una dotazione di 250 milioni di euro, fra cui una raccolta "straordinaria" di oltre 80 milioni nel mondo private di Intesa Sanpaolo.

Solo in Israele da gennaio 2022 gli investimenti superano oltre 20 milioni di euro in cinque start-up in settori diversi: oltre alla Cybersecurity con Cyberint e Coro, c’è anche l’IT con vFunction (ha creato la prima e unica soluzione per trasformare automaticamente applicazioni monolitiche in microservizi su larga scala); il Quantum Computing con Classiq (tramite un proprio algoritmo è in grado di agevolare la scrittura e l’ottimizzare quantum circuits anche molto complessi indipendentemente dal tipo di hardware); l’Agri-Foodtech con Seed-X (ha realizzato una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che combina Computer Vision e Deep Learning per migliorare la catena del valore del cibo in termini di sicurezza e sostenibilità). "Ogni anno investiamo su circa 7-8 aziende dopo averne viste 500. Prima di decidere sono condotte analisi di mercato e due diligence di carattere tecnico. Puntiamo su aziende ad alto contenuto tecnologico, fra 50 e 100 milioni di valore, e che abbiano già ricevuto dal mercato validazione della propria idea innovativa, con programmi di crescita molto ambiziosi. Ma anche su imprese con potenzialità elevate per le loro soluzioni totalmente innovative, anche se sono in fase di pre-validazione dal mercato", spiega Remmert.

Ampio il perimetro del portafoglio di Neva Sgr: non solo il fin-tech ma anche spazio, industria, agricoltura. Gli investimenti sono 70% all’estero e 30% in Italia. Una percentuale che Remmert si augura possa salire presto al 50%. "Diamo impulso all’economia italiana attraverso l’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche e favoriamo il business development sia delle start-up estere che delle imprese del nostro Paese, in particolare negli ambiti del Pnrr. Il nostro obiettivo infatti non è solo il ritorno dell’investimento ma anche – e soprattutto – di seguire e agevolare lo sviluppo delle aziende". All’orizzonte ci sono nuove operazioni in importanti realtà italiane ed estere nell’intermediazione immobiliare, nell’Agri-tech e nella Life Science.