Venerdì 19 Aprile 2024

Immobili, rincarano i prezzi ma anche i tassi dei mutui

Immobili, rincarano i prezzi ma anche i tassi dei mutui

Immobili, rincarano i prezzi ma anche i tassi dei mutui

AUMENTANO i prezzi delle case e aumentano i tassi d’interesse dei mutui. E cresce pure l’inflazione, che nel 2022 è tornata a livelli che non si vedevano dagli anni ’80 del secolo scorso (6-7%). C’è un mix di fattori che può spingere molte famiglie a guardare con interesse al mercato immobiliare, visto il tradizionale amore degli italiani per il mattone. Nel 2022, secondo le previsioni elaborate a inizio anno dall’Ufficio Studi di Tecnocasa, i prezzi di case e fabbricati dovrebbero continuare a muoversi verso l’alto, seppur non a ritmi impetuosi, attorno all’1-2% su base annua a seconda delle aree geografiche. Contemporaneamente, c’è la possibilità concreta che i mutui casa, con cui gran parte dei nostri connazionali finanzia i propri acquisti immobiliari, diventino sempre meno generosi. Ad aprile scorso, secondo quanto riporta l’outloook mensile dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana), i tassi d’interesse applicati ai nuovi mutui erogati nel nostro Paese hanno toccato l’1,86%, contro l’1,66% di marzo. Certo, siamo ancora ben lontani dai livelli del 2007 (5,7%) quando iniziò la crisi finanziaria internazionale. Ma sta di fatto che il lungo ciclo ribassista dei tassi d’interesse (iniziato più di un decennio fa) sembra ormai giunto al capolinea.

Tale scenario potrebbe spingere non poche famiglie ad accelerare la decisione di accendere un mutuo per comprar casa, prima che i tassi diventino ben più alti di oggi. Inoltre, c’è appunto un terzo fattore che di solito condiziona l’andamento del mercato del mattone. È la ripresa dell’inflazione che a maggio in Italia si è attestata sul 6,9%, il livello più alto dal 1986, spinta dalla carenza di materie prime, generata a sua volta dalla ripresa economica post pandemia e dalle tensioni geopolitiche legate alla guerra in Ucraina. La Banca Centrale Europea continua a ritenere che la fiammata dei prezzi sia destinata a smorzarsi pian piano nei mesi a venire e prevede un’inflazione più vicina al 2% già nel 2023. Tradizionalmente, però, un aumento del costo della vita come quello visto negli ultimi mesi porta con sé una conseguenza: spinge i consumatori a guardare con interesse all’acquisto di beni reali come le case e i fabbricati, perché si rivalutano nel tempo e possono essere uno scudo contro il caroprezzi. Infine, come se non bastasse, non va dimenticato che anche i canoni di affitto degli immobili sono tornati a crescere, rendendo più conveniente l’ipotesi dell’acquisto della casa, piuttosto che la locazione.

Sempre secondo le recenti analisi dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, già nella seconda parte del 2021 i canoni di affitto residenziale hanno registrato in Italia un aumento tutt’altro che trascurabile: del 3,4% per i monolocali, del 3,1% per bilocali e del 2,5% per i trilocali. "Dopo un 2020 che ha visto una contrazione dei valori dovuta a una minore domanda e a una maggiore offerta determinate dal Covid", hanno scritto gli analisti di Tecnocasa, "il 2021 segna l’inversione di tendenza". Gli studenti universitari sono infatti rientrati in presenza nelle aule così come i lavoratori fuori sede. Anche i flussi turistici crescono, facendo riprendere in parte l’attività di short-rent, cioè di affitti brevi. Tra le grandi città, gli affitti di Milano hanno messo a segno uno dei recuperi più significativi (+5,6% per i monolocali, +4,9% per i bilocali, +4,2% per i trilocali). Canoni in aumento anche per i capoluoghi di provincia (+2,9% per i monolocali, +2,2% per i bilocali e +2,6% per i trilocali). Di fronte al caro-affitti, insomma, chi pensa fare acquisti immobiliari ha qualche ragione in più per passare all’azione.