Giovedì 18 Aprile 2024

Finanza green, il boom continua E gli italiani lo cavalcano

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LA SOSTENIBILITÀ non è più solo un affare da millennials. Almeno nel Belpaese. Lo conferma l’ultimo Schroders Global Investor Study, l’indagine annuale che ha sondato il sentiment di oltre 23mila soggetti in 33 paesi, secondo cui il 58% degli italiani con un’età compresa tra i 51 e i 70 anni è maggiormente incline a un approccio più responsabile agli investimenti. Percentuale che scende al 52% per gli over 71, mentre per la fascia d’età 38-50 si ferma al 49%. Un approccio, favorito dalla crisi pandemica, in linea con i dati 2021 di Global Sustainable Investment Alliance (GSIA), secondo cui gli investimenti sostenibili globali hanno superato la soglia dei 35mila miliardi di dollari, con un aumento del 15% nell’ultimo biennio. Sempre nel 2021, i prodotti finanziari green a livello globale hanno raccolto un record di 649 miliardi, una cifra che rappresenta un significativo incremento rispetto ai 542 miliardi del 2020 ed è più che raddoppiata dal 2019. Le attività di investimento sostenibile in gestione valgono complessivamente il 35,9% del totale delle masse gestite, in aumento dal 33,4% del 2018.

Gli asset di investimento sostenibili continuano a crescere nella maggior parte del mondo, con il Canada che negli ultimi due anni sta vivendo il più grande aumento in termini assoluti (+48%), seguito da Stati Uniti (+42%), Giappone (+34%) e Australasia (+25%). In Italia (dati Forum per la finanza sostenibile), se gli asset investiti in prodotti sostenibili stavano attraversando una fase di forte incremento già nel periodo 2015-2020, con un tasso annuo di crescita dell’80%, il 2021 ha visto una decisa impennata che ha portato il patrimonio investito in fondi classificati come articoli 8 e 9 dall’informativa Ue sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (Sustainable Finance Disclosure Regulation - SFDR) a pesare complessivamente quasi per il 30% del totale del patrimonio investito in fondi nel nostro Paese. Ad oggi, il listino green e social dei mercati Fixed Income di Borsa Italiana ha dato il benvenuto a 225 strumenti, per un controvalore in negoziazione di oltre 300 miliardi di euro.

Allo stesso tempo, anche il greenwashing (ciò che appare green ma invece non lo è) è un fenomeno dilagante e i segnali erano già emersi prima delle indagini Sec-Bafin in Usa e Germania. InfluenceMap, think thank inglese indipendente specializzato nella finanza sostenibile, nell’agosto 2021 ha messo sotto esame 753 fondi azionari con 330 miliardi di dollari di masse, collocati con l’etichetta Esg o verdi, e li ha sottoposti a degli stress test per verificarne l’intensità carbonica e l’adesione ai principi dell’Accordo di Parigi sul clima. Il 71%, ossia 421 con asset per 256 miliardi di dollari, non rispettava gli obiettivi climatici del trattato sul climate change sottoscritto da 196 Stati. Proprio per questo, il Regolamento Ue 20192088 ha introdotto requisiti di disclosure su rischi e impatti di sostenibilità delle politiche d’investimento e dei prodotti per i partecipanti ai mercati e per i consulenti finanziari. L’obiettivo è incrementare la trasparenza del mercato SRI e contrastare il greenwashing, in modo da orientare un maggior flusso di capitali verso progetti e imprese sostenibili.