Giovedì 25 Aprile 2024

"Creare un equilibrio tra etica ed economia"

"DOVEVAMO fare qualcosa per fornire un aiuto qualificato per reagire dopo un incidente stradale, superando le conseguenze psicologiche per danni fisici permanenti o per la perdita di una persona cara". È da questa considerazione – come spiega Umberto Guidoni (nella foto sopra a sinistra), segretario generale della Fondazione Ania – che è nato il percorso di recupero psicologico delle vittime degli incidenti stradali e dei loro familiari Ania Cares. Un servizio a supporto del sistema pubblico interamente finanziato dal settore assicurativo.

"Una volta subìto il trauma dell’evento in maniera diretta o indiretta, – prosegue Guidoni – si rischiava di subire un secondo trauma: quello provocato dalla burocrazia, da procedure complesse e, non da ultimo, dagli aspetti legati alla fase risarcitoria. Il tutto in un momento difficile, sia da un punto di vista psicologico per chi ha subito la perdita di un familiare, sia da un punto di vista fisico per chi subisce delle gravi lesioni e, quindi, vede cambiare radicalmente la propria vita".

Il progetto – evidenzia il segretario generale della Fondazione Ania – "nasce dal dialogo che il settore assicurativo, attraverso l’attività della Fondazione Ania, ha avuto con i familiari delle vittime della strada o con chi aveva avuto un incidente grave. Oggi si ha la possibilità di creare un equilibrio tra etica ed economia, che unendosi tra loro danno luogo ad un’economia con fini sociali".

Ania Cares – rileva il segretario generale della Fondazione Ania – ha avuto un "impatto importante" sul settore assicurativo. "La Fondazione Ania è stata sempre all’avanguardia dimostrandosi – aggiunge Guidoni – un vero e proprio banco di sperimentazione per le imprese. Le compagnie, dopo aver osservato il progetto Ania Cares, ne stanno sfruttando le potenzialità avviando progetti simili. Restituire ciò che un incidente stradale ha tolto è impossibile, ma creare una rete di supporto che aiuti ad affrontare la realtà e migliori la propria condizione nel tempo è un successo del quale siamo orgogliosi".

g. p.