MARIO DE LUCA, capo della struttura Estero di Banca Mps, che fa capo alla direzione Chief Commercial Officer, con 5 uffici per ognuna delle aree territoriali della banca, con uno staff di 88 addetti commerciali e 243 addetti operativi estero sul territorio nazionale, mette l’accento sulla vocazione ai mercati internazionali che è un fattore genetico per Rocca Salimbeni. "Nonostante le ristrutturazioni il Monte – sottolinea De Luca – ha la terza rete all’estero più grande tra le banche italiane, dopo UniCredit e Intesa Sanpaolo. La nostra mission internazionale è servire la clientela italiana, andare nei mercati dove vanno le imprese. E il nostro target resta quello delle piccole e medie aziende, che coprono una bella fetta dell’export tricolore". Prima il gruppo Mps aveva diverse banche all’estero. Ora qual è il tipo di presidio? "Conserviamo otto uffici di rappresentanza: in Cina siamo a Pechino, oltre alla filiale di Shanghai, in India a Mumbai, poi al Cairo, a Tunisi, a Casablanca, Algeri, Istanbul e Mosca. Per il mercato in Algeria siamo l’unica banca italiana ad avere rappresentanza, gli uffici del Cairo e Algeri servono tutto il Corno d’Africa, Casablanca copre la parte occidentale del Continente. Così come Mosca è ufficio di riferimento per tutte le repubbliche ex sovietiche, e Istanbul segue il Medio Oriente". La copertura geografica è limitata agli uffici di rappresentanza? "Ovviamente no. L’ufficio di correspondent banking della mia struttura ha stipulato accordi con diverse banche internazionali, degli Stati Uniti, dell’Estremo Oriente, dell’Oceania, del Sud America, grazie ai quali serviamo la clientela con rapporti bancari, finanziari e assicurativi focalizzati per le imprese che hanno operatività in questi mercati. Parlando ad esempio del mercato USA, nell’era della digitalizzazione dove tutto il mondo è connesso, riteniamo più strategico avere accordi di collaborazione con le banche più importanti del Paese, piuttosto che avere una filiale fisica a ...
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