Mercoledì 24 Aprile 2024

Assicurazioni in salute, la Rc auto tira un po’ il freno

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OLTRE 150 MILIARDI di euro. È il valore complessivo della raccolta realizzata nel 2021 dalle compagnie assicurative che operano in Italia. I dati sono contenuti nell’ultimo bollettino dell’Ivass, l’authority che vigila sul settore delle assicurazioni e verranno ricordati anche nella relazione annuale del presidente dell’Istituto, Luigi Federico Signorini (in alto), che sarà presentata a Roma, domani, martedì 28 giugno. Lo scorso anno, secondo le rilevazioni dell’Ivass, il business delle polizze è tornato a viaggiare a ritmi sostenuti, dopo le incertezze legate alla pandemia del Covid 19. Non va dimenticato, però, che il settore assicurativo è un universo assai variegato, dove non tutti i segmenti di mercato si muovono nella stessa direzione.

L’area di business più ricca è il ramo Vita, che raggruppa tutte le polizze sottoscritte dai risparmiatori con finalità d’investimento, cioè per crearsi un capitale finanziario. Nel 2021, la raccolta del Ramo Vita è cresciuta a un ritmo di quasi il 5-6% e ha rappresentato oltre i due terzi di tutto il business assicurativo nazionale. L’aumento è dovuto soprattutto al rinnovato interesse verso una particolare categoria di polizze: le unit linked, in cui l’assicurato versa una somma di denaro che viene poi investita sui mercati finanziari, attraverso dei fondi comuni. Nel 2021, le polizze unit linked (assieme alle assai meno diffuse index linked) hanno raccolto complessivamente 44 miliardi di euro (+11,9% su base annua), mettendo a segno il miglior risultato di sempre.

Lo scorso anno c’è stato anche un incremento della raccolta dell’altro grande segmento di mercato di cui si compone l’industria assicurativa italiana. Stiamo parlando del ramo Danni, che raggruppa tutte le polizze sottoscritte dagli assicurati per proteggersi contro determinati rischi, per esempio quello di subire un infortunio, un incidente stradale (Rc Auto) o un incendio dell’abitazione. Nel 2021, la raccolta del ramo Danni è salita del 2,9% rispetto al 2020, anche se con diverse intonazioni nei vari segmenti di business. La raccolta delle polizze auto è diminuita dell’1,1% mentre quella di tutti gli altri prodotti del ramo Danni è aumentata del 5,9%, raggiungendo i 23 miliardi di euro. Anche in questo caso (come per la raccolta delle unit linked) si tratta del miglior risultato di sempre.

La fotografia sull’industria assicurativa che arriva dai dati dell’Ivass è dunque quella di un settore in salute, la sui raccolta annua è oggi superiore di circa il 50% rispetto al 2007. Nell’arco di tre lustri, ci sono stati però diversi alti e bassi. Il massimo storico della raccolta è stato raggiunto nel 2015 (157 miliardi di euro) mentre il minimo degli ultimi 15 anni risale al 2008 (94 miliardi). Per quanto riguarda i canali distributivi, le statistiche dicono che le polizze sono prodotti venduti in prevalenza dagli agenti delle compagnie, anche se è ormai significativo il ruolo delle banche e delle reti dei consulenti finanziari. In particolare, gli istituti bancari sono grandi collocatori di polizze da investimento del ramo Vita, dove hanno una quota di mercato di ben il 53%. Seguono i consulenti finanziari che generano quasi il 19% della raccolta del ramo Vita, superando gli agenti con mandato delle compagnie (17% circa). Quest’ultimi, però, fanno il buono e il cattivo tempo nella distribuzione del ramo Danni, dove hanno una quota di mercato di oltre il 70%. Seguono a distanza i broker di assicurazione (13,6%) mentre il ruolo delle banche nel business delle polizze danni è ancora marginale (7,8%), seppur in crescita anno su anno.